Uno. Soffro di insonnia. Da sempre, non solo in epoca di coronavirus.
Due. In gran parte dei miei 40 anni di professione giornalistica mi sono occupata di sciagure. E il coronavirus mi colpisce ma non mi terrorizza anche se è il primo virus in cui mi imbatto nel mondo occidentale. Del resto l’altro, inteso di mondo, è pieno non solo di virus, ma di malattie, contagi, fame. Va così e fa decisamente meno notizia.
Tre. Sarà per la mia esperienza in fatto di sciagure, e per la necessità oggettiva di esorcizzarle, sta di fatto che adoro i libri e i film apocalittici, quelli dove un meteorite (o un extraterrestre feroce o un’orda di zombie o un terremoto devastante, scegliete voi) stermina l’umanità.
Tutto questo per dirvi che stanotte, approfittando dell’insonnia, ho cercato nella mia libreria e navigato un po’ in Rete tra libri e film che mi aiutassero a stemperare questa atmosfera surreale che si respira. Dal coronavirus dobbiamo difenderci certo, ma volete mettere la Fine Del Mondo come ce la raccontano qui sotto?
Libri
«…Perché siamo diventati ciechi, Non lo so, forse un giorno si arriverà a conoscerne la ragione, Vuoi che ti dica cosa penso, Parla, Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo, Ciechi che vedono, Ciechi che, pur vedendo, non vedono».
Il primo a essere colpito è un automobilista fermo a un semaforo, sui cui occhi improvvisamente cala quello che verrà poi definito il mal bianco, una cecità non buia ma lattiginosa, che i medici non si spiegano: gli occhi degli ammalati sono sani. Il governo cerca di frenare l’epidemia con una quarantena, ma è inutile. La cecità diventa generalizzata. Nel racconto di Saramago una terrificante realtà in cui la violenza, l’egoismo e l’indifferenza dominano sulla ragione.
«D’altronde, in tutte le città c’era una mucchio di gente che starnutiva e si soffiava il naso. I germi del raffreddore sono gente socievole, pensò. Ci tengono a dividersi il malloppo».
L’ombra dello scorpione, Stephen King, 2001
Un virus alterato allo scopo di farne un’arma batteriologica infetta il 99 per cento della popolazione mondiale che non sopravvive all’epidemia. I sopravvissuti dovranno combattere una guerra tra chi segue il Bene – Mother Abagail, veggente ultracentenaria – e chi il Male – Randall il Senza Volto, il Signore delle Tenebre -.
«Ma che vuol dire la peste? E’ la vita, ecco tutto».
Orano è colpita da un’epidemia inesorabile e tremenda. Isolata, affamata, incapace di fermare la pestilenza, la città diventa il palcoscenico per le passioni di un’umanità al limite tra disgregazione e solidarietà. La fede religiosa, l’edonismo di chi non crede alle astrazioni né è capace di “essere felice da solo”, il semplice sentimento del proprio dovere sono i protagonisti della vicenda; l’indifferenza, il panico, lo spirito burocratico e l’egoismo gretto sono, invece, gli alleati del morbo.
«L’oceano si avventò e coprì ogni traccia dello squarcio. Il sole aveva uno strano colore verdegiallastro mentre discendeva sotto l’orizzonte. Il microrganismo della Morte Rapida aveva cessato di esistere».
Gennaio 1954. Un Boeing, nome in codice Vixen 03, decolla dalla base militare di Buckley Field, nel Colorado. Ha a bordo 36 bombe batteriologiche. Destinazione: Pacifico meridionale. L’aereo scompare nel nulla. Dopo trent’anni Vixen 03 viene scoperto sul fondo di un lago ghiacciato. All’interno del relitto ci sono 34 bombe. Ne mancano due…
«Wuhan-400 è un’arma letale… intorno al 2020 una grave polmonite si diffonderà in tutto il mondo… in grado di resistere a tutte le cure conosciute».
The Eyes of Darkness, Dean Koontz, 1981 (inedito in Italia).
Nel libro si racconta di un misterioso virus letale creato in un laboratorio in Cina, a Wuhan. Uno scienziato cinese di nome Li Chen fugge negli Stati Uniti, portando una copia su dischetto dell’arma biologica cinese più importante e pericolosa del decennio. La chiamano Wuhan-400 perché è stata sviluppata nei laboratori vicino alla città di Wuhan ed è il quattrocentesimo ceppo vitale di microorganismi creato presso quel centro di ricerca.
Film
The Last Days, diretto da Alex e David Pastor, 2013.
Una misteriosa epidemia si diffonde in tutto il mondo. L’umanità sviluppa una paura irrazionale per gli spazi aperti che porta alla morte immediata e si ritrova intrappolata all’interno degli edifici.
La storia è ambientata nei sotterranei della metropolitana di Barcellona, dove Marc cerca di ritrovare Julia, la sua ragazza, senza mai uscire allo scoperto.
Io sono leggenda, diretto da Francis Lawrence, 2007.
In un futuribile 2012, nel tentativo di combattere il cancro, il virus del morbillo viene modificato generando una spaventosa epidemia che infetta quasi tutti gli esseri umani e gli animali. Sopravvivono in pochissimi, trasformati in vampiri. Insieme al suo cane Samantha, il virologo Robert Neville (Will Smith) è l’unico a non essere infetto. In una New York deserta cerca di isolare il virus e trovare un antidoto.
Contagion, diretto da Steven Soderbergh, 2011.
Un virus sconosciuto, velocissimo nella trasmissione, giunge negli Stati Uniti e in breve tempo infuria in tutto il mondo, sterminando milioni di persone. E’ una malattia causata dall’incrocio di virus tra pipistrello e maiale e colpisce polmoni e sistema nervoso. Il panico si diffonde e la comunità medica mondiale deve affrontare la ricerca di una cura (nel cast Marion Cotillard, Matt Damon, Laurence Fishburne, Jude Law, Kate Winslet, Bryan Cranston).
L’esercito delle 12 scimmie, diretto da Terry Gilliam, 1995.
Siamo nel 2035: in cambio della grazia il detenuto James Cole deve scoprire cosa abbia sterminato buona parte del genere umano, e costretto i sopravvissuti a vivere sottoterra per non essere contagiati da un misterioso virus. Scoprirà l’esistenza del gruppo di ecologisti noti come L’esercito delle 12 scimmie, che per liberare la Terra dall’essere umano – ritenuto causa di tutte le sofferenze – ha deciso di eliminarlo da pianeta (nel cast Bruce Willis e Brad Pitt).