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Allonsanfàn
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(S)visto per voi. High Fidelity, oggi c’è Zoe in negozio e Hornby sembra Borges

Sceneggiato dal film sceneggiato dal romanzo di Nick Hornby. Già questo basterebbe ai nerd per passare qualche ora a surfare alla ricerca di identità e differenze.

Diciamo subito che la trovata è quella di far interpretare il protagonista, maschile nel libro High Fidelity (con un’ulteriore mise en abyme perché Hornby pesca sempre a piene mani dalla sua biografia) e nel film, da Zoe Kravitz, la figlia di Lenny e di Lisa Bonnet, una delle fidanzate di John Cusack nella pellicola di Stephen Frears.

Ci sarebbe materia sufficiente per Nick Hornby per scrivere il seguito del romanzo, immaginando una scatola con dentro un libro un film e una serie tv, qualcosa tra Lynch e Borges, se Hornby non fosse solo un Fabio Volo con più cultura musicale (dei gusti non si disputa).

Il tempo è indubbiamente la variabile che separa le tre storie, pur rimanendo queste sostanzialmente simili, e il negozio di dischi si sposta nello spazio da Londra a Chicago e ora a Brooklyn, tanto per il vinile andava male anche a Londra e per le playlist è meglio Spotify. I commessi restano due e Rob non pare intenzionata a licenziare nessuno: se uno è gay, l’altra è di colore che bisogna stare attenti col bilancino in questi tempi ipocriti, se non guess my age meglio evitare le labbra di nuovi fidanzati, e pure Michael Jackson è negli sconsigli per gli acquisti, anche se poi la nera non è tanto distante dalla Mami di Via col vento. Colonna sonora rinnovata e qualche guest incartapecorito (leggi Debbie Harry).

La serie è godibile e dimenticabile al contempo (ed è di quelle da mezz’ora, meno impegnativa di una lezione di yoga), Zoe Kravitz regge alla grande il primo piano, peccato che come dicevano le nonne l’altezza sia mezza bellezza.

Nick Hornby: come Borges, Lynch, Volo

La serie in dieci puntate è stata pubblicata sulla piattaforma Hulu e non è ancora arrivata in Italia, per quelli che pagano il doppiaggio, ma è visibile sottotitolata sui consueti canali streaming.

  • Per altri (s)visti di Gabriele Nava, qui.

 

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