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Chuck Palahniuk: nuovo libro, mentre Tyler D fa il complottista su Epstein

Scoprirete i trucchi del mestiere per scrivere, con o senza io narrante, una storia, partendo dalla fisicità di un gesto, caricando un orologio, innescando una minaccia; troverete l’abilità, raffinatasi negli anni, nel servire per destino ai suoi outsider un piatto misto di horror/fantascienza/satira sociale; e insieme humour, crudeltà e brillantezza. Credibilità e sorpresa.

Non sembra facile scrivere i romanzi best seller di Chuck Palahniuk, neanche ora che lo scrittore di Pasco offre i suggerimenti del caso in un libro acuto e divertente, Consider This – Tieni presente che (Strade Blu Mondadori). Palahniuk apre la porta della sua cucina e, in un corso di scrittura sui generis, un’autobiografia ricca di aneddoti e citazioni letterarie, racconta come si racconta e come lui racconta. Smonta e rimonta La lotteria di Shirley Jackson (un cult), pezzi di Gatsby, il suo assolutamente disturbante Budella

Mi sono soffermato sul capitoletto Il contesto dello storytelling. Sostiene Palahniuk che “in un mondo come il nostro, invaso da fake news – in cui Internet ha intaccato la credibilità di qualsiasi informazione -, l’interesse della gente per il contesto del racconto è pari a quella per il racconto stesso. Contesto e fonte sono oggi più importanti di quanto non siamo mai stati prima”. È un paradosso: il lettore sarebbe più esigente mentre legge un’opera di fantasia di quando consulta un sito di notizie.

Per motivi di credibilità delle sue storie, Palahniuk è sempre stato attratto dalle chat erotiche, dai gruppi di recupero dalle dipendenze, dai programmi radiofonici notturni, persino dalle televendite di gioielli o antichità. Poiché possono dare, in un profluvio di parole quasi intercambiabili, lo scheletro a un racconto. Sono una struttura già pronta che lancia l’assolo, la storia del singolo, già alienato, all’interno di un meccanismo che funziona pure senza di lui.

Ma Palahniuk scrive fiction, e proprio per questo è costretto a sapere sempre chi parla, che cosa dice, e perché lo dice. Conosce il modo di conferire autorevolezza a un personaggio e, nel caso convenga ai suoi scopi artistici, può pure imbrogliare, per pagine e pagine, il lettore. Non è un crimine, è il suo mestiere (1).

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Chuck Palahniuk

Non so, allora, dal punto di vista di Palahniuk, se sia un onore o una beffa che il suo più famoso “eroe”, il Tyler Durden di Fight Club – già esso stesso non esistente due volte: nella realtà, e sulla carta, essendo TD lo sdoppiamento di un altro personaggio – sia un opinionista/complottista attivo, proprio in questi giorni, sul caso Jeffrey Epstein e sulle relative e colluse celebrities.

Tyler Durden – che era Brad Pitt nel film di David Fincher – ha puntato il dito qualche giorno fa su un presunto insabbiamento. Titolo: “Un giudice ha ordinato all’accusatrice di Jeffrey Epstein di distruggere dei files”. L’accuser è Virginia Giuffre, i files conterrebbero i nomi dei complici del miliardario, ottenuti in modi illeciti…

Siamo su Zero Hedges, famigerato blog finanziato (pare) dal banchiere bulgaro Daniel Ivandjiiski, composto da interventi collettivi tutti firmati con il moniker Tyler Durden.

A proposito di Epstein, su Zero Hedges, si trova anche una meticolosa ricostruzione dell’attività di Q, gruppo apparso per la prima volta nell’ottobre 2017 su un forum online anonimo, 4Chan, lasciando drops (così chiama i suoi messaggi) sui complotti in corso.

Riguardo al miliardario suicida (suicida?) e ai suoi amici – scrive sempre il Tyler Durden collettivo – Q crede che The Cult (termine indicante un Deep State allargato) si impegni in sistematiche pratiche rituali “che consacrano lo spargimento di sangue e predano l’innocenza dei bambini”. Fornisce a riguardo lunghi elenchi di nomi appartenenti al Gotha della finanza e della politica mondiale, e pure dello show business, che tramano e ostacolano la riscossa, detta The Great Awakening

Dobbiamo crederci? O meglio: dobbiamo ripeterci che queste teorie oscuramente pilotate e d’impronta paranoide sono inventate pur partendo da alcuni innegabili fatti reali? Oppure è decisamente più sano cliccare su Amazon e ordinare un fantasioso e pure molto accurato racconto firmato da Mr. Palahniuk?

(1) Un aneddoto dal libro. Palahniuk è preoccupato, durante le riprese di Fight Club, che il pubblico non accetti la rivelazione finale, cioè che Tyler Durden è un personaggio immaginario. Il regista David Fincher gli risponde: “Se hanno creduto a tutto fino ad allora, crederanno anche al colpo di scena”.

IL LIBRO Chuck Palaniuk, Tieni presente che (Strade Blu Mondadori)

Credit: AlexRan e “COPYCAT” by EL JOKER 

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