Una “rassegna all’imbrunire” che segna la ripartenza del Teatro Menotti ma che non dimentica il difficile periodo della pandemia.
E’ dedicata al personale medico e sanitario degli ospedali di Milano la stagione che apre il suo primo capitolo domenica 19 luglio e che terrà i propri spettacoli – inizio alle 19.30 – nella Corte d’Onore di Palazzo Sormani, in corso di Porta Vittoria 6 (e non all’Orto botanico, come annunciato in un primo tempo).
Attori e musicisti saranno al centro di una piccola platea di pubblico, senza palcoscenico. E saranno illuminati dalla luce naturale del tramonto.
«Un teatro all’ombra dell’ultimo sole nello stile e nell’identità del Teatro Menotti, ispirato alla convinzione e all’urgenza di ricominciare» spiegano gli organizzatori.
In scena il 19 e il 20 luglio Milvia Marigliano con “Un marziano a Roma”, racconto di Ennio Flaiano sul singolare, quanto imprevisto, atterraggio a Villa Borghese di una aeronave da cui sbarca un essere proveniente da Marte. L’epopea tragicomica di Kunt il marziano, che si consuma dal 12 ottobre al 6 gennaio del 1954, è diventata in seguito un controverso spettacolo teatrale, un film e addirittura un modo di dire.
Il 21 luglio Giobbe Covatta in “6 gradi”. Il numero ha un forte significato simbolico: rappresenta l’aumento in gradi centigradi della temperatura del nostro pianeta. Covatta si diverte a immaginare le drammatiche e stravaganti invenzioni scientifiche, sociali e politiche che dovremo mettere a punto per far fronte all’emergenza ambientale e sociale.
Il 22 e il 23 luglio Omar Pedrini in “Suoni & Parole”, live show che miscela racconti musicali e narrativi, un viaggio che ripercorre le vicende della vita di Pedrini, attraverso i brani più significativi tratti dal suo repertorio, che eseguirà dal vivo con la chitarra.
Il 24 luglio Maddalena Crippa in “Deve trattarsi di amore per la vita”, storia di una giovane studiosa ebrea ambientata negli anni ’40 in un’Europa che sprofonda nella disumanità del nazismo.
Il 25 e il 26 luglio Gabriella Greison in “1927 Monologo quantistico”, racconto dei fatti più sconvolgenti, misteriosi, divertenti, umani che hanno fatto nascere la fisica quantistica. Partendo dalla famosa foto datata 1927, che ritrae 29 uomini in posa, quasi tutti fisici: 17 erano o sarebbero diventati Premi Nobel.
Il 27 luglio Ulderico Pesce in “Petrolio”, racconto che narra la bellezza mozzafiato della Basilicata e insieme il giacimento di petrolio che in quella regione, tra Viggiano e Corleto Perticara, ha provocato danni ambientali irreversibili.
Il 28 luglio Ulderico Pesce è nuovamente in scena con “Moro: i 55 giorni che cambiarono l’Italia”, storia di Raffaele Iozzino, unico membro della scorta di Aldo Moro che il 16 marzo del 1978, in via Fani a Roma, prima di morire riuscì a sparare due colpi di pistola contro i terroristi. Uno spettacolo di teatro civile, scritto con il giudice Ferdinando Imposimato.
Il 29 luglio Claudia Donadoni in “Stria”, storia di Rusina, cresciuta nei primi anni del ’500, tra pratiche di medicina arborea antica e superstizioni legate alla terra, e bruciata sul rogo dall’Inquisizione
Il 30 e 31 luglio e il 1 agosto Andrea Mirò, Enrico Ballardini e Musica da Ripostiglio in “Far finta di essere sani”. Brani di monologhi e canzoni indimenticabili con cui nel 1973 Giorgio Gaber, con Sandro Luporini, affrontò i temi del disagio sociale e generazionale.