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Leggere. Giovanni Montanaro: “Le ultime lezioni ci dicono chi siamo”

Viene spontaneo parlare di attualità con Giovanni Montanaro (Venezia, 1983) appena si girano le pagine del suo romanzo Le ultime lezioni (Feltrinelli) per via dei due personaggi che vi compaiono.

Iacopo, liceale alle prese con la maturità scolastica e della vita, e l’unico docente che sembra capirlo, il professor Costantini. È il tipo di professore che tutti avremmo voluto nella nostra scuola. Sessant’anni, capelli in disordine, garbo senza fascino. Esigente quel tanto. Complice mai giudice. Severo il giusto. Parole essenziali e senza retorica per il ruolo che interpreta e impone…

Per un professore, oggi, si può spendere l’antica qualifica di maestro? “Un maestro è un punto di riferimento. Qualcuno che riesce a rappresentare una certezza, per un insieme di capacità, competenza, senso del ruolo, personalità. I professori possono facilmente essere maestri quando capiscono che, al di là di tanti irritanti comportamenti di facciata, i ragazzi sono quasi sempre disponibili a farsi trascinare, stupire, a farsi far crescere”.

Nel romanzo, d’improvviso, a Costantini muore la moglie e lui è costretto a ritirarsi dall’insegnamento. Si trasferisce nell’isola di Sant’Erasmo con la figlia disabile. Iacopo lo ritrova per caso, dopo alcuni anni, proprio mentre la sua relazione con Alice è agli sgoccioli ed è da un po’ di tempo impantanato nella stesura della sua tesi di Economia. Continuamente ossessionato da tormenti giovanili e da un futuro incerto e ancora da colorare.

Il tuo è un romanzo di formazione: ma che cosa significa essere maturi oggi? “Io credo che significhi quello che ha sempre significato. Essere pronti. Essere pronti per essere mangiati dalla vita. Ed è vero che non lo si è mai, ma è anche vero che esiste un tempo delle ultime lezioni, come dice il titolo del romanzo, ossia di quelle che in qualche modo ci definiscono per sempre, che ci dicono chi siamo, in cosa crediamo”.

L’isola di Sant’Erasmo accoglie il ragazzo tra i canali e i silenzi. Iacopo ha bisogno di quel rifugio. Ha bisogno che qualcuno lo aiuti a stanare le sue paure per capire. E capirsi. Sant’Erasmo dall’ombra di solitudine può trasformarsi nell’Isola del Tesoro di Stevenson. Nel giardino del professor Costantini c’è tutto quello che la fantasia può creare: amore, comprensione, paure e sorprese.

Se avessi scritto dopo il Covid, avrebbe preso vie diverse? “Impossibile a dirsi. Certo, il romanzo avrebbe fatto i conti con la pandemia. E la scuola è certo il fronte più esposto e trascurato. Ma credo che il solco più profondo in cui corre il romanzo, ossia l’importanza di certi incontri, in certi momenti della vita, sarebbe rimasto identico. Magari aggiungendo a un certo punto qualche episodio durante il lockdown, che avrebbe dato forse ancora più profondità alla storia, al desiderio di cercarsi, di trovarsi a tutti i costi”.

La didattica online ha avuto un ruolo importante ma in che cosa difetta nel rapporto tra studente e docente? “Io credo nella ragionevolezza. E credo che questi mesi abbiano dimostrato l’importanza di combinare bene la possibilità di sfruttare gli strumenti tecnologici con la presenza fisica. Mi sembra banale dire che la presenza è fondamentale. Anche perché l’identità è fatta di sfumature, dettagli, e quelli si colgono soltanto da vicino”.

Sotto un albero di magnolia, apparecchiato da giornate estive ed intense, Iacopo riesce a terminare la tesi. Ma riesce anche a trovare dai suoi tormenti l’equilibrio e un destino.

Quale consiglio – invito daresti a uno studente di fronte ai primi giorni di scuola? “Di goderla. Di godersi la scuola. Sì, per carità, ci sono mille problemi. Ma bisogna vedere le cose positive. La scuola può essere il periodo più bello della vita. La scuola è la cosa più potente che esista. Per chi ha la furbizia di approfittarne, può essere il modo di spalancarsi l’anima su tutto: scienza, letteratura, matematica, sport. Quando mai capita di potersi tuffare dentro una ricchezza così enorme?”.

Giovanni Montanaro

IL LIBRO Giovanni Montanaro, Le ultime lezioni (Feltrinelli)

  • Giuliano Belloni, laureato in filosofia, è scrittore e poeta
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