Quando ero bambina avevo un libro illustrato che iniziava così:
“Facciamo un gioco, un gioco nuovo non so che cosa ma intanto provo. Penso a una storia o due o più: una parola la metto io una la metti tu.
Forza comincia. C’era una volta…
C’era una volta non si usa più. Diciamo: casa
Io dico: Re, dico castello.
No tocca a me. Lasciamo stare castelli e re.
Diciamo quello che viene in mente […]”
Il libro era Parole come carte di Carlo Castellaneta, illustrato da Alberto Longoni, Emme ed., 1976 e devo ammettere di non averlo amato subito. Mi piacevano i libri ma questo mi chiedeva troppo: non solo leggere, guardare le figure ma anche seguire le parole lungo percorsi non convenzionali, fatti di molte possibilità, rime, assonanze, abbinamenti inconsueti, interrogativi. Mi fermavo spesso e mi chiedevo: Se lui dice “luna” io cosa dico? E se dice “rosa”? Eppure, superata l’iniziale diffidenza, nessun libro ha conquistato così profondamente e così a lungo la mia immaginazione. E lo ha fatto a tal punto di potermi vantare di ricordarlo ancora tutto a memoria: era questo il modo migliore per poterci “giocare” in viaggio o nel buio di una notte con poco sonno o nell’attesa che arrivasse l’ora propizia per il bagno al mare.
Appena ho sfogliato il libro illustrato “Immagina” di Emily Winfield Martin da poco uscito per Terre di Mezzo editore ho pensato che se lo avessi avuto da bambina si sarebbe probabilmente spartito l’amore con Parole come carte.
Sì, perché Immagina è una raccolta di frammenti di questo mondo e anche di quello che non sempre vediamo, è una piccola Wunderkammer, una cameretta delle meraviglie nella quale trascorrere un po’ di tempo davvero piacevole. L’autrice – artista, autrice e illustratrice americana di libri per l’infanzia – non racconta, non svolge, non esaurisce nessuna storia. Al contrario attiva, accende, suggestiona i molteplici racconti possibili che ciascuno porta con sé. E lo fa attraverso pagine illustrate e frasi enigmatiche scritte a mano su vecchi pezzi di carta, buste, etichette, pagine di taccuino, cartoline – queste ultime paiono pensieri cascati dalle tasche di chi va di fretta o da chi sogna.
Ragazze, donne, sirene, abiti stravaganti, mostri marini, fiori, animali – alcuni dei quali, come un leone, un orso, un pipistrello, ritratti insieme a figure umane – sono i protagonisti, colti in un istante del loro viaggio, in un punto imprecisato del loro percorso.
Su una doppia pagina ad esempio incontriamo una donna e un leone sdraiati sui cuscini tra stoffe e libri aperti – “Si raccontavano storie l’un l’altra sin da piccoli” recita il testo. Oppure troviamo una scimmia che tiene una chiave tra le zampe – “Chiedi alla scimmia che cosa sa” è la frase annotata su una busta aperta e sciupata.
Le atmosfere senza tempo e le molteplici geografie racchiuse in Immagina offrono la possibilità di giocare con la propria fantasticheria, espanderla oltre i confini troppo stretti del presente inventando storie piccole o grandi e soprattutto “storie che non esistono ancora”.
I LIBRI Immagina, Emily Winfield Martin (Terre di Mezzo editore). Carlo Castellaneta, Parole come carte (Emme ed.)