“L’amore che vantiamo come la causa dei nostri piaceri, non ne è in realtà che il pretesto”, così recita Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos nel suo poderoso e iconico Le relazioni pericolose, massima che possiamo applicare al brillante romanzo d’esordio di Naoise Dolan.
Pubblicato in Italia da Atlantide nella nuova collana Blu Atlantide e con la traduzione di Claudia Durastanti cui va una menzione per precisione e ricerca lessicale, Tempi eccitanti svela la nuova punta di diamante della letteratura irlandese, che regge il paragone con Sally Rooney e il suo Persone normali.
Anzi, il gioco delle comparazioni vede uscire vittoriosa Dolan: in una storia così contemporanea da far tremare i polsi, riesce a raccontare qualcosa di vero, autentico, evitando con intelligenza la trappola del romanzo generazionale a tutti e costi e la tendenza a scrivere per forza qualcosa di nuovo. Dolan sa che cosa dire e lo fa benissimo senza la smania del colpo di scena o dell’artificio pirotecnico.
Ava, 22enne lascia l’Irlanda senza troppi rimpianti e vola ad Hong Kong priva di progetti e di amici, dove sbarca il lunario come insegnante; qui conosce però il banchiere rampante Julian, quasi trentenne, con cui intreccia una relazione dai confini indefiniti che porta la nostra ad abbandonare lo squallido Airbnb d’appoggio per l’attico ultramoderno di Julian, presenza-assenza intermittente nella sua vita e pronto a lasciarla sola (anche emotivamente) per lunghi periodi.
Entriamo fin da subito nei pensieri contorti e taglienti come lame di Ava, che non perde occasione per spiazzare il lettore e farlo preoccupare: fa infatti di tutto per cercare l’attenzione di chi ha intorno evitando al contempo gli inviti dei colleghi. Almeno fino all’arrivo di Edith, avvocatessa hongkonghese con cui Ava finalmente trova una dimensione affettiva risolta e lineare, portandola a essere disponibile, innamorata.
Ecco qui, abbiamo i personaggi, la storia e anche un’ambientazione esotica che ci trasporta in un mondo parallelo.
Non avrete pensato che le relazioni pericolose fossero solo quelle sentimentali tra i protagonisti, spero? Nel caso sareste inciampati in un epic fail, poiché le vere relazioni pericolose sono tra le parole tanto care ad Ava, nelle disquisizioni sofisticate tra la se stessa affine a Julian e quella votata a Edith, tra le differenze di classe e d’istruzione, tra le strane dinamiche che si creano tra l’amore e l’amicizia e tra quello che vorremmo e ciò che certamente vogliamo.
Dolan non fa sconti a nessuno, nemmeno alle sue creature fatte di frasi e di carta scoprendone anche i mezzucci e le ipocrisie. Con astuzia, lascia al lettore le decisioni finali e getta luce sulla complessità dei rapporti di potere, governati da logiche che sfuggono alla logica.
La frase: “A volte ti amo e a volte penso che sarebbe meglio se un aereo piombasse nel tuo ufficio e tu fossi nell’aereo o nel palazzo”. E un consiglio: tenere d’occhio questa scrittrice, astro nascente della nuova letteratura d’Irlanda.
IL LIBRO Naoise Dolan, Tempi eccitanti, traduzione di Claudia Durastanti, Atlantide