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Allonsanfàn
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Per immagini. Sotto il cielo di Saturn Return, i ragazzi fragili di Akane Torikai

Fuori è notte. Un ragazzo e una ragazza sono in automobile, diretti non si sa dove. Lei ha i piedi nudi appoggiati sul cruscotto, fuma una sigaretta. Lui guida e la esorta a scrivere la sua storia, una storia bella, capace di testimoniare la sua esistenza. “Perché io morirò senza lasciare niente prima dei trent’anni,” le dice.

Questo è il flashback con cui si apre Saturn Return vol. 1, di Akane Torikai pubblicato nella traduzione di Asuka Ozumi per Showcase – Dynit Manga. La narrazione prosegue in un presente non meno intenso e problematico nel quale si tenteranno di dipanare le prime pagine e dunque il passato: Ritsuko Kaji, la ragazza che abbiamo visto in automobile, è una scrittrice. Alcuni anni prima ha pubblicato un libro di successo ma ora sembra aver scelto di trascorrere un’esistenza tranquilla con il marito, facendo la casalinga. Un giorno le compare in sogno Nakajima, il suo amico più caro (il ragazzo alla guida), che ormai non vede più da anni e che le domanda: “Ma questa è davvero la tua vita?”. Al risveglio un ex fidanzato le comunica che Nakajima si è suicidato.

A questo punto Ritsuko insieme a Koide, il suo editor che tenta di risvegliare in lei il desiderio per la scrittura e di farla lavorare al sequel del suo best seller, intraprende un viaggio per svelare i misteri che si celano dietro il gesto di Nakajima. Un percorso ovviamente complesso e capace di risvegliare il sommerso.

Questo libro – un manga, una graphic novel – racchiude qualcosa capace di turbare. Turbare, scuotere, inquietare. Alcuni aspetti come il comportamento suicidario, la depressione, l’adulterio, la disparità di genere, la maternità affrontati da Akane Torikai – nata nel 1981 a Osaka, autrice di diversi titoli tra i quali emerge Sensei no shiroi uso (La bugia bianca della professoressa), una storia incentrata sulla violenza sessuale e la disparità di genere – fanno riecheggiare pensieri dolenti, affondano dove si è meno schermati, scatenando un malessere sordo.

Nonostante questi sembrino degli ottimi presupposti per non avvicinarsi a un libro, Saturn Return racconta invece (almeno in questo volume) una storia interessante da leggere e da osservare. L’autrice traccia – e allo stesso tempo sembra seguire – un percorso, forse un “ciclo” proprio come quello di Saturno: in astrologia si ritiene che nella vita di ciascuno si verifichino dei momenti di svolta ogni trent’anni circa, il tempo impiegato da Saturno per compiere un giro completo dello Zodiaco.

Trovo che la bellezza di quest’opera sia racchiusa nell’energia vitale che cerca di farsi strada nelle esistenze complicate scorrendo sottotraccia, nei dettagli, nelle doppie pagine che riempiono lo sguardo, e nei personaggi. I protagonisti, nei loro tratti più complessi e profondi, si schiudono lentamente davanti agli occhi del lettore, come fossero inizialmente troppo provati e spaventati per poter condividere. Pagina dopo pagina si instaura con loro un legame, costruito non sulla compassione ma sulla simpatia, sulla risonanza, sulla solidarietà.

Saturn Return è un lavoro consapevole e intenso, capace di suscitare emozioni profonde e di mostrare, attraverso lo sguardo e il tratto di una delle mangaka più significative del panorama contemporaneo, tradotta qui per la prima volta in Italia, anche le parti meno visibili e note della società giapponese. Attendiamo il secondo volume, sperando che gli astri siano favorevoli alla vita dei nostri nuovi beniamini.

IL LIBRO Akane Torikai, Saturn Return vol. 1 (Showcase, Dynit Manga)

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