Patrick George Michael Zaki Soliman è un ragazzo egiziano di 29 anni che frequentava l’università di Bologna dove era iscritto al Master europeo Gemma in studi di genere e delle donne. Il 7 febbraio dello scorso anno è tornato al Cairo per passare qualche giorno con la famiglia. Fermato in aeroporto da agenti dei servizi segreti, da allora – da un anno intero – è rinchiuso nel carcere di Tora accusato di minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento a manifestazione illegale, sovversione, diffusione di notizie false e propaganda per il terrorismo. E continua ad aspettare, tra ripetuti rinvii di udienze e rinnovi di custodia cautelare, un processo che non arriva.
Per lui, per sollecitare la sua liberazione, si stanno muovendo il ministero degli Esteri, l’università di Bologna, Amnesty International e tanti altri.
Per lui saranno dodici le ore di musica in una grande mobilitazione che va in streaming lunedì 8 febbraio, dalle 12 alle 24.
A Voci x Patrick – Maratona musicale per chiedere la liberazione di Patrick Zaki, promosso da Amnesty International Italia, Mei – Meeting delle etichette indipendenti e Voci per la libertà, hanno aderito 150 artisti: tra loro Roy Paci, Marina Rei, Grazia di Michele, Pierpaolo Capovilla, Alberto Fortis, Pippo Pollina, Valerio Piccolo e Pino Pecorelli, Lorenzo Lavia e Arianna Mattioli, la Med Free Orkestra, il Parto delle Nuvole Pesanti, Stefano Saletti con Barbara Eramo e Banda Ikona, Maurizio Capone & BangtBungt, Ivan Segreto.
«Noi crediamo che Patrick Zaki sia un prigioniero di coscienza, detenuto esclusivamente per il suo lavoro per i diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media» spiegano gli organizzatori. Le accuse contro il ragazzo sarebbero basate su dieci post di un account Facebook che i suoi legali considerano fake ma che configurerebbero i reati di diffusione di notizie false, incitamento alla protesta e istigazione alla violenza e ai crimini terroristici: rischia 25 anni di carcere.
«L’obiettivo della detenzione preventiva prolungata è di consegnare un prigioniero all’oblio. Per questo è fondamentale che in vista delle prossime udienze non si disperdano l’entusiasmo, l’emozione e la solidarietà dell’ultimo mese e che ognuno continui a fare la sua parte» dice Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.
Nella maratona le performance musicali si alterneranno con interventi degli organizzatori e di giornalisti, attori, rappresentanti delle istituzioni e amici di Patrick. Alla conduzione Enrico Deregibus, giornalista e consulente di Voci per la Libertà e MEI, Pierpaolo Lala di Coolclub, Claudio Agostoni di Radio Popolare, Simone Mercurio di Indieland Radio, Radio Flyweb, Maura Cenciarelli di Radio Elettrica, Savino Zaba di Rai Radio1.
L’evento ha il patrocinio della Camera dei Deputati, di Alma Mater Studiorum università di Bologna, del Master Gemma università di Bologna e del Comune di Bologna.
Tra le partnership: Free Patrick Zaki (contest di Poster For Tomorrow), la fondazione Lelio Luttazzi, il movimento Napoli Capitale, la scuola di Musica popolare di Donna Olimpia di Roma. Tra i media partner: Radio Popolare, Musplan, Effe Radio, Indieffusione, Noise Symphony, Fly Web Radio, Classic Rock on Air, Radio Elettrica, Indieland e altri ancora.
«Dedichiamo questa iniziativa a tutti i prigionieri di coscienza che sono stati rapiti, torturati, scomparsi e detenuti illegalmente» dicono gli organizzatori. «E alle giovani donne e ai giovani uomini che viaggiano per il mondo per studiare, ricercare, condividere e costruire una società migliore».
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