Kazuo Ishiguro o dell’innocente punto di vista: essendo in Klara and The Sun – il nuovo romanzo uscito per Faber & Faber e per noi da Einaudi – il punto di vista di Klara, creatura inferiore, sorta di androide privo di esperienza mondana e con capacità apparentemente limitata di apprendimento, nome commerciale AF ossia Artificial Friend studiato per fare compagnia ai bambini.
Partendo dalla vetrina di un emporio, la “vergine” Klara deve a poco a poco impadronirsi di regole e convenzioni, emozioni e sentimenti in vigore tra gli uomini – capirli bene per poterci bene servire – e fa il suo apprendistato con una delicatezza e una cautela che colpiscono, intanto che noi rivediamo con lei, come fosse la prima volta, ciò che per abitudine abbiamo smesso di notare – il sole che sorge, e il sole qui è molto importante, il litigio tra due passanti, il barbone che collassa per strada, la volubilità nei comportamenti di un bambino – avvenimenti a cui non facciamo quasi caso.
Kazuo Ishiguro o la consapevolezza degli ultimi, che riguarda tutti, pure i supponenti e supposti primi: attraverso il Bildungsroman di Klara viviamo una piccola grande avventura (umana?) – e Ishiguro sa come portarci a dare credito al suo personaggio – che ci rende più consapevoli della nostra fragile costituzione.
Klara fa fatica a imparare ma noi pure. Poiché nel romanzo la società evoluta in cui è chiamata a lavorare non è coincidente con la nostra. Allora, come lei, dobbiamo arrovellarci per comprendere come funziona l’universo ucronico costruito dallo scrittore anglogiapponese, un luogo straniero popolato da bambine malate e ragazzini che giocano solitari con uccelli meccanici, entrambi per nulla desiderosi di crescere e diventare come gli altri.
La ricompensa alla fatica – ma in realtà seguire Ishiguro è un piacere – può per esempio essere quella di accompagnare la “diversamente umana” Klara in una missione di mediazione tra innamorati che rimanda per protocollo e per lo status ingenuo e innocente dell’ambasciatore a The Go Between di L. P. Hartley (il Messaggero d’amore di Joseph Losey) oppure, per le omissioni e ambiguità della scena, a una partitura jamesiana.
La ricompensa sarà comunque quella di vedere meglio il nostro, di mondo. A lato: Losey non è forse il maestro del James Ivory che ha portato sullo schermo Quel che resta del giorno? Ma non divaghiamo.
Kazuo Ishiguro, Nobel della lucida malinconia, ha già costeggiato le storie dei suoi due Paesi dell’anima, passando dal Giappone dell’atomica alla decadenza dell’UK, da Un pallido orizzonte di colline, attraverso il suo titolo più famoso e già citato, al meno noto da noi Quando eravamo orfani, capolavoro di umorismo nero con protagonista un celebrato detective – non per caso qualcuno che indaga – borioso e beffato nella sua quest edipica. Adesso, Ishiguro si spinge con ottimi frutti sul terreno delle distopie, raccontando in sordina storie di assordante contemporaneità, le cui trame semplici decostruiscono l’intera sintassi del nostro passare in Terra.
L’occhio di Klara somiglia molto all’occhio “altro” di Kathy, la ragazza saggia e votata a morte dello straziante Non lasciarmi (2015, come tutti i romanzi di KI citati è edito Einaudi), opera cui questa è gemella. Moritura a trent’anni senza proteste come tutta la sua casta di sottoumani, Kathy ricordava, sgradevolmente e in modo sbieco, che anche noi, non a trent’anni ma un po’ più tardi, siamo costretti a morire, e lagnandocene appena, mentre viviamo vite smemorate di cui cerchiamo invano di afferrare il senso.
Al robot Klara, che qui in modo commovente si mette in ginocchio davanti al sole, spetta forse fare un passo ulteriore per avvicinarsi a noi: arrivare a comprendere che più ottuso ancora che dimenticare la morte è volerla combattere fino a negarla. A proposito: Klara, Kathy, Kazuo, c’è sempre di mezzo una K un po’ kafkiana…
IL LIBRO Kazuo Ishiguro, Klara and The Sun (Faber&Faber), Klara e il Sole, traduzione di Susanna Basso (Einaudi)
Credit: “Kazuo Ishiguro” by englishpen is licensed under CC BY-NC-SA 2.0 “Kazuo Ishiguro” by englishpen is licensed under CC BY-NC-SA 2.0 “Kazuo Ishiguro speaking at Hay Festival 2015” by futureshape is licensed under CC BY 2.0