Mette di buonumore. Che non è cosa da poco in questi tempi. E si tiene nella casa in cui tutti vorremmo abitare, piena di musica, canti, aneddoti scientifici e magici insieme, racconti di vita intersecati con la filosofia. È Via dei Matti numero numero 0, il nuovo programma di prime time di RaiTre (dal lunedì al venerdì alle 20.20) condotto da Stefano Bollani, musicista, compositore e molto altro, con la moglie Valentina Cenni. Che, tra una nota e un fraseggio al pianoforte, spiegano così la loro scelta: «Senza pubblico c’era la necessità di reinventare lo studio. Abbiamo optato per una casa accogliente, dove le parole d’ordine sono calore, gioia, allegria, in un’oasi abitata da matti che vedono la vita da un’altra angolazione, non necessariamente sbagliata, e che potrebbero però diventare dei santi o degli eretici».
In Via dei Matti numero numero 0 (titolo che richiama una famosa canzone di Sergio Endrigo, versione italiana di un brano firmato da Vinicius De Moraes) i Bollani accolgono i loro ospiti. Che siamo noi innanzitutto, spettatori di un programma che sarà di 35 puntate di 25 minuti ciascuna per sette settimane. E poi vecchi amici dei vecchi tempi: Francesco De Gregori, nella puntata di esordio di lunedì 15 marzo con la suggestiva La leva calcistica della classe ’68 (uscita nel 1982) accompagnato al piano da Bollani, e altri che arriveranno, Edoardo Bennato, Eugenio Finardi, Neri Marcorè, Luigi Lo Cascio, Rocco Papaleo, la pianista classica Beatrice Rana, il rapper Anastasio, Ornella Vanoni…
Un argomento diverso ogni sera, ma sempre inerente alla musica: dalla storia alle caratteristiche, dal valore individuale a quello collettivo, dalle implicazioni filosofiche a quelle artistiche, tra competenza e leggerezza che sono lo stile di Bollani.
Nella prima puntata Bollani ha ricordato il tema musicale del film Il Postino grazie al quale Luis Bacalov vinse l’Oscar nel 1996 ma che finì oggetto di una lunghissima causa in tribunale perché simile a Nelle mie notti, composta da Sergio Endrigo, Riccardo Del Turco e Paolo Margheri nel 1974. Causa conclusa con un patteggiamento nel 2013, 17 anni dopo, con Bacalov che riconobbe a Endrigo e agli altri la co-paternità del brano.
L’obiettivo di Via dei Matti numero numero 0 è sì quello di parlare di musica e della sua storia ma soprattutto farla, in una sorta di jam session che unisce parole, note e ironia «in piena libertà e senza intendere la musica come alta o bassa, leggera o classica» dice il musicista che a fine marzo pubblica il suo nuovo album El chakracanta, registrato dal vivo in concerto in Argentina. «La musica è musica ed è sempre più alta di ogni altra arte, perché contrariamente alle parole non puoi fraintenderla».
Il programma tv. Via dei Matti numero 0, dal lunedì al venerdì alle 20.20 su RaiTre e anche su Raiplay.