L’ultima cosa che ci si aspetta da uno storico della scienza, un genere di studioso notoriamente rispettoso dei fatti e delle evidenze, è che scriva un romanzo-giallo-commedia in cui intrecciare il caso Majorana con un fumetto di Topolino.
Marco Ciardi, che la storia della scienza la insegna all’Università di Firenze, lo ha fatto. Il suo romanzo L’uomo tra le nuvole (Aras Edizioni, 2021) è, in 109 pagine, più cose insieme: una ricostruzione della scomparsa del fisico Ettore Majorana, uno dei “ragazzi di via Panisperna” che sparì nel nulla nella primavera del 1938; una sit-com metropolitana in cui un gruppo di amici indaga su questo (mai risolto) giallo scientifico; un atto d’amore nei confronti di Topolino; e la dimostrazione, infine, che scienza e fumetti sono mondi contigui, e chi non pensa di no, non ha capito granché ne dell’una né degli altri. Che cosa c’entra, nella fattispecie, Majorana con Topolino? Forse niente. O forse, chi lo sa. Nei fumetti ci sono indizi, strade inesplorate, tracce tutte da seguire. E dunque, andiamo. Scritto con palese divertimento, senza nulla inventare ma tutto immaginare, verrebbe voglia di goderselo come un film, o una serie tv. Ma ci basterebbe anche leggere, in futuro, altre storie così.
Perché proprio un libro su Ettore Majorana, dopo tutto quello che hanno scritto sulla sua scomparsa?
È stata un po’ una coincidenza, a dir la verità. Alla presentazione di un libro, tempo fa, incontrai alcune persone che stavano lavorando su questo caso, e in quell’occasione conobbi anche dei parenti della famiglia Majorana. Così sono intervenuto nella discussione dicendo “ho io la soluzione del caso, e da tanti anni!”.
Una soluzione al giallo Majorana che tira in ballo Topolino?
Da tempo avevo in mente di utilizzare quel fumetto in particolare, ne avevo parlato anche con Giulio Giorello.
Un super appassionato di fumetti…
Nel suo libro La filosofia di Topolino Giorello faceva proprio questo accostamento tra la scomparsa di Majorana e il “caso” dell’uomo Nuvola. Lui, del resto, è anche una delle due persone cui ho dedicato il libro. Purtroppo anche lui se ne è andato a causa del Covid nel 2020.
Ma il fumetto dell’Uomo Nuvola esiste? E tutti i riferimenti fumettistici che lei racconta sono veri?
Sì, è tutto reale. Il libro è anche un omaggio al mondo dei fumetti che frequento da sempre e uso spesso come fonte di lavoro.
Da storico della scienza, lei si è fatto una sua idea sulla scomparsa di Majorana, al di là che sia sparito, come suggerisce il suo romanzo, in un’altra dimensione…
Vede, nel caso Majorana da sempre si intrecciano tanti indizi, ma alla fine la prova definitiva che lui si sia suicidato, che sia scappato in Sudamerica o si sia nascosto in un convento, non c’è. La mia idea era mostrare che se metti insieme certi indizi piuttosto che altri, arrivi a una certa destinazione, che magari può risultare plausibile. Peccato che manchino documenti certi per dire qualcosa di definitivo. Il caso Majorana resterà sempre aperto.
Ma fra le tante teorie che sono venute fuori, quale le sembra più convincente?
Il suicidio è una di quelle più plausibili, a mio avviso, ma non è che l’ipotesi di un’eventuale scomparsa lo sia meno. Ci sono elementi contradditori anche nelle lettere che lui scrive alla famiglia, e in mancanza di una certezza tutto ha campo di azione.
L’ipotesi più inverosimile?
Quella di Leonardo Sciascia, ossia che Majorana si sia nascosto perché aveva scoperto il segreto dell’atomica, sembra abbastanza inverosimile. Così come lo sforzo di ricostruire i luoghi in cui può essere andato a nascondersi. È un po’ come il caso di Atlantide, ognuno la mette dove vuole…
Atlantide, visto che lei la cita, e ne accenna anche nel libro, che cos’era secondo lei?
Oggi si può ragionevolmente dire che era un’invenzione letteraria di Platone, uno dei tanti miti che utilizzava per spiegare la sua filosofia.
Non partiva dunque da una civiltà che a quell’epoca si diceva fosse scomparsa?
No, è ormai dimostrato che non c’è mai stata nessuna isola sprofondata nell’Atlantico né civiltà così antiche. Possono esserci, quello sì, riferimenti alla civiltà minoica che lui aveva appreso, oppure poteva riferirsi alla distruzione operata dal vulcano di Santorini nel 1500 a. C. Ma si parla comunque di un evento avvenuto mille anni prima di lui.
Tornando alla scienza e ai fumetti, lei che frequenta entrambi gli universi, sono mondi lontani o vicini?
Io sono convinto che la scienza possa essere insegnata anche sulle strisce di un fumetto, del resto molti della mia generazione hanno imparato tantissime cose di scienza leggendo Topolino.
È vero, ricordo anch’io che in Topolino così come in Paperino c’erano un sacco di storie che univano scienza e fantasia…
Intanto i più grandi maestri della Disney, come Carl Barks, grandissimo autore, avevano una straordinaria documentazione storico-scientifica nelle loro storie. Anche i nostri autori italiani sono a un livello altissimo. Per Topolino oltretutto sono state fatte tante iniziative di collaborazione con scienziati, sia per costruire storie che parlano di buchi neri, di viaggi spaziali, sia per relativi inserti nei fascicoli. C’è una storia di Carl Barks, per esempio, in cui Paperino scopre un composto chimico, il metilene CH2, prima che sia stato effettivamente scoperto dalla chimica.
Archimede, Eta Beta… E poi Il Manuale delle Giovani Marmotte, un esempio lampante di scienza applicata… Lo fanno ancora?
Ora no, ma ne hanno fatto nove o dieci edizioni, e poi lo ristampano.
Lei cita anche un paio di film, Arsenico e vecchi merletti e La vita è una cosa meravigliosa di Frank Capra, è un regista che lei ama particolarmente?
Sì, molto, nel libro ho messo dentro anche tante cose cui sono affezionato. Ma il protagonista, Giorgio, non sono io. Né avevo una chiara idea di dove andasse alla fine tutta la storia. I personaggi mi hanno portato un po’ dove volevano loro…
Ha in mente qualcos’altro?
Perché no? I casi sono due… o ho tanti amici che mi dicono che gli è piaciuto solo perché mi vogliono bene…
Oppure è davvero piaciuto, no?
IL LIBRO Marco Ciardi, L’uomo tra le nuvole (Aras Edizioni, 2021)
- Alice Caroli è una giornalista torinese