Il rifiuto della morale tradizionale è un passaggio fondamentale nella vita di una persona: chi lo elude è come un fiore che non sboccia mai. Ma è anche una fase pericolosissima. Non sarebbe poi così esagerato dire che i ventenni sono tutti vivi per miracolo.
Dove si approda quando ci si avventura oltre l’orizzonte? Nel viaggio verso un’etica personale fondata non su fede e obbedienza ma su conoscenza ed esperienza, può succedere davvero di tutto.
Può succedere di diventare dei completi idioti: ce l’ha raccontato Michel Houellebecq nel suo spietatissimo romanzo contro gli hippy, Le particelle elementari. Oppure può succedere di cadere nelle trappole di un Charles Sobhraj: ce lo racconta la miniserie The Serpent.
Siamo in Asia, negli anni Settanta. A Bangkok, Katmandu e Nuova Delhi arrivano dall’Europa e dall’America aerei carichi di figli dei fiori in cerca di pace libertà e amore.
Charles Sobhraj è un francese di origine vietnamita che li osserva col distacco dell’emarginato, disprezzandoli profondamente.
Ai suoi occhi sono stupidi, perché “l’amore è una fantasia per bambini”. E nella loro ostentata umiltà piena di fiorellini, lui vede soltanto l’insopportabile arroganza del bianco benestante ignorante e inconsapevolmente colonialista che vuole usare i suoi soldi per trasformare le culture altrui in esperienze da consumare.
Come potete immaginare per molti di questi giovani sognatori finisce malissimo. Partiti per liberarsi della morale, finiscono vittime di uno che della morale si è liberato in un modo così completo da non avere in sé più nulla che contrasti il suo egoismo il suo odio e la sua disperata violenza di frustrato in cerca di riscatto.
Prodotta dalla BBC e da Netflix, la miniserie The Serpent è strutturata in 8 episodi realizzati dalla casa di produzione inglese Mammoth Screen, con la regia di Thom Shankland e Hans Herbots. In Italia è uscita su Netflix il 2 aprile.
Ah, piccolo dettaglio non del tutto trascurabile: i fatti raccontati sono realmente accaduti. Charles Sobhraj è tuttora in carcere, in Nepal.
- Alberto Roversi è online su stranierovunque.worpdress.
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