Ieri Nel 1981, esce il film Christiane F. – Noi, i ragazzi dello Zoo di Berlino dal libro verità di Christiane Vera Felscherinow, basato su una serie di interviste uscite a puntate su Stern. Il film di Uli Edel amplifica lo shock, raccontando con stile crudo e luce livida una storia di tossicodipendenza e prostituzione tra pre-adolescenti, quasi bambini – sì, le accuse di speculazione ci sono, le proteste dei benpensanti pure, ma il pugno nello stomaco arriva ai tedeschi (e non solo) dei primi Ottanta. Libro e film sono quasi un’indagine sociologica sul fenomeno droga e su una generazione.
Oggi I personaggi della serie tv Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino sono un po’ più grandi di ieri (Christiane F. nel libro era una 14enne) e la regia pur mantenendo l’ambientazione anni Settanta – ma prendendosi molte libertà – si setta su modelli più spettacolari senza avere, per forza di cose, né l’impatto dell’attualità né peraltro l’ambizione di fotografare una precisa realtà; la droga stessa – l’eroina – e il suo uso fungono da puro espediente narrativo.
Si rivedono tra i comprimari “di lusso” gli edifici bianchi di Gropiusstadt, il quartiere progettato nel 1960 da Walter Gropius e, naturalmente, la fermata maledetta del Bahnhof Zoo più un ricostruito Sound, pubblicizzato ai tempi come la più moderna discoteca d’Europa.
È per forza diverso anche il nostro percepito che si è formato in tante “immagini filmate di droga”, vere, verosimili o inventate, da Amore tossico ai Basketball Diaries, da Trainspotting a Euphoria, contando pure lo storico sceneggiato tv italiano Storia di Anna (trasmesso nel novembre 1981), diretto da Salvatore Nocita e sceneggiato da Gianfranco Calligarich.
Ieri I tabloid tedeschi si buttano sui protagonisti della storia e seguono per anni le vite e le disintossicazioni dei ragazzi del Bahnhof Zoo.
Oggi Ci sono sei adolescenti “inventati” che imboccano la cattiva strada per poi accorgersi di essersi spinti oltre. Il desiderio di “farne personaggi” toglie loro di dosso credibilità e li trasforma sostanzialmente in una Compagnia del Cigno di tossici.
Ieri C’è ancora il Muro, la Germania entra nell’Autunno del terrorismo, il nuovo cinema tedesco torna a parlare al mondo, David Bowie è vivo e vegeto, canta (col giubbino rosso in un mitico spezzone di concerto) Helden e sostiene che When you’re a boy you can wear an uniform (una divisa nazista o una da ragazzo infelice?)
Oggi Tralasciando il resto, il falso David Bowie che fa un cameo nel serial sembra uscito dal museo delle cere. Le vere canzoni in versione originale però gasano molte scene.
Ieri Il regista è Uli Edel che dirigerà poi in Usa Ultima fermata a Brooklyn da Hubert Selby Jr e in patria La banda Baader Meinhof (ma è suo anche un disastroso Body of Evidence con Madonna).
Oggi La showrunner è Annette Hess, che ha firmato serie di successo come Weissensee e Ku’damm 56/59, trasmesso da noi come Una strada verso il domani, e ha pubblicato un romanzo a sfondo storico, L’interprete (Neri Pozza). Il regista è Philipp Kadelbach, autore tra l’altro della miniserie tratta dal best seller Profumo.
Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino è una coproduzione di Constantin Television e Amazon Studios, insieme a Wilma Film e Cattleya. Gli attori: Jana McKinnon, Lena Urzendowsky, Lea Drinda, Michelangelo Fortuzzi, Jeremias Meyer e Bruno Alexander.
8 episodi su Prime Video