Chissà cosa pensa del suo futuro la ragazza impegnatissima a imparare ad andare in bicicletta. Chissà che speranze ha la giovane che suona. Chissà cosa immagina per sé la donna che lava seduta per terra. Chissà quale vita avranno le famiglie di tutte le età, bambini e nonni e una mamma incinta seduta accanto al marito. È la gente d’Afghanistan, sono le donne d’Afghanistan raccontate nei tanti e diversi ritratti esposti nella mostra fotografica Fear of Beauty, che si inaugura l’8 marzo ed è aperta fino al 20 a Casa Emergency a Milano.
La rassegna, ideata dal medico Carla Pessina e realizzata in collaborazione con l’Associazione Donne Fotografe, raccoglie le opere di cinque fotografe afghane: Mariam Alimi, Roya Heydari, Fatimah Hossaini, Zahra Khodadadi e Najiba Noori. Artiste che – come tante musiciste, disegnatrici, giornaliste – sono state colpite dai divieti imposti dal nuovo governo talebano. Preoccupate per la propria sicurezza e indipendenza hanno lasciato il Paese per poter continuare a inseguire la loro passione e la loro arte.
L’impatto della guerra in Afghanistan è sempre stato fortissimo: famiglie distrutte, sfollamenti, danni psicologici, impoverimento economico e violenza sono solo alcune delle conseguenze vissute dalle donne sulla propria pelle in quarant’anni di continuo conflitto nel Paese. Oggi, con il ritorno dei talebani al potere, la situazione si è fatta ancora più incerta.
La mostra ci fa vedere la quotidianità di madri, mogli e giovani donne indipendenti alla ricerca di uno spazio per loro stesse in un Paese che significa spesso solo confini, regole e divieti.
È un viaggio tra i primi piani femminili di Fatimah Hossaini, una vera e propria sfida alla società maschilista; che ci mostra la complessità dei gruppi familiari afghani immortalati da Zahra Khodadadi; che propone i reportage paesaggistici di Mariam Alimi, Roya Heydari e Najiba Noori che indagano la condizione delle donne nei contesti privati e pubblici nei quali vivono.
Secondo le Nazioni Unite in Afghanistan, nella prima metà del 2021, le donne uccise o ferite dal conflitto hanno rappresentato il 14 per cento delle vittime civili della guerra. In generale 9 donne su 10 durante la loro vita hanno subito una qualche forma di abuso e violenza.
L’Afghanistan sta vivendo una gravissima crisi economica e umanitaria aggravata dalla pandemia. Dice l’ufficio dell’Onu per gli Affari Umanitari che a giugno 2021 quasi la metà della popolazione – circa 18,4 milioni di persone – aveva bisogno di assistenza umanitaria e di protezione. A subire le conseguenze più tragiche sono – come accade in molte altre parti del mondo – le donne e i bambini.
Emergency è in prima linea nell’affrontare una situazione tanto critica. E ci sono segnali che lasciano sperare. «Diventare soggetti attivi nella società. Questa è la rivoluzione delicata e silenziosa delle donne afghane» dice Rossella Miccio, presidente di Emergency. «Attraverso la concretezza del nostro lavoro quotidiano, sosteniamo questa grande battaglia con il nostro Centro di maternità nella Valle del Panshir. La reputazione di cui gode Emergency tra la popolazione locale non solo ha garantito sostenibilità alle attività del Centro di maternità, ma ha contribuito anche a dare forma e sostanza a un nuovo ruolo delle operatrici sanitarie nella regione. Oggi le donne che lavorano con noi non sono più semplicemente “eccezioni tollerate” ma stanno diventando velocemente membri rispettati dalle loro comunità, promotrici di cambiamento ed esempio per il superamento dei modelli tradizionali».
Fa parte degli eventi organizzati in occasione della mostra la presentazione dell’e-book Afghanistan senza pace 2001-2021 che si terrà il 15 marzo alle 18.30 nei locali di E/N Enoteca Naturale, in via Santa Croce 19 a Milano. Si tratta di un’opera collettiva che raccoglie articoli, reportages, documenti e analisi sul conflitto in Afghanistan di cui svela i costi umani, economici e politici. Il libro è promosso dalla campagna Sbilanciamoci! ed è curato da Daniela Musina e Delina Goxho. Si può scaricare gratuitamente cliccando qui.
Fear of Beauty, fino al 20 marzo, sala polifunzionale di Casa Emergency, via Santa Croce 19, Milano. Dal lunedì al venerdì dalle 12 alle 19; sabato e domenica dalle 10 alle 19.
Credito foto di apertura: @Mariam Alimi