Non basta la forza per costruire il consenso. Anche i regimi hanno bisogno di cultura, di guadagnare il favore delle persone, rafforzare il sentimento popolare con un corredo ideologico adeguato. È successo con il nazismo di Hitler che nel paese di Kant, Hegel e Marx ha imposto un’ideologia nazional-patriottica che aveva nel Volk un elemento fondamentale. Il coté culturale del nazionalsocialismo è illustrato da George L. Mosse nel libro Le origini culturali del Terzo Reich (Il Saggiatore) che racconta come il tutto parta nel periodo prebellico ed esploda con la Repubblica di Weimar.
Sì, tutto parte dal Romanticismo e tracima nel Volk, “più che un popolo, insieme di individui legati da un’essenza trascendente”, che impregna il sistema scolastico, inietta nazionalismo nei giovani che accettano la cultura ma considerano la civiltà “la condizione più esteriore e artificiale di cui sia capace l’umanità”. Lo Stato è il nemico così come il parlamentarismo. E poi c’è l’incubo della modernità rifiutata da piccola e media borghesia che aderisce al nazismo.
“Un’ideologia con netta tendenza all’irrazionale e all’emotività” la definisce Mosse, e Giorgio Galli nel suo Hitler e il nazismo magico (Rizzoli) mette ancora più in luce l’influenza dell’esoterismo, l’occulta philosophia nei processi decisionali di Hitler e di alcuni dei suoi principali collaboratori.
Per quanto riguarda l’irrazionale, però, il secolo successivo farà ancora peggio. Perché è questo il nocciolo della questione. In un mondo sempre più tecnologico, dove i dati assumono importanza come elementi fondamentali per prendere decisioni ponderate e la tecnologia pervade le nostre vite, l’irrazionalità in politica guadagna consenso. E se prima concetti e idee erano ampiamente discutibili ora appaiono arrivati da un altro mondo.
Anche a diverse latitudini.
La prima volta che lessi qualcosa di QAnon fu grazie a un articolo del Foglio. Si raccontava di questa sorta di movimento americano di estrema destra la cui narrazione prende avvio nell’ottobre del 2017 e che, cito la Treccani, parla di “un deep state globalizzato, organizzato in una rete mondiale composta da celebrità di Hollywood, miliardari e politici democratici dediti alla pedofilia e al satanismo, contro cui il presidente Trump condurrebbe una strenua lotta per smascherarne le trame occulte e stabilire un Nuovo ordine mondiale”. Tutto molto bizzarro. Solo che questa roba, totalmente irrazionale, ha poi ottenuto la simpatia di Trump, si è trasformata nell’assalto a Capitol Hill e ha portato Marjorie Taylor Greene come deputata della Georgia nel Congresso degli Stati Uniti. Oggi, spesso, dichiararsi contro QAnon non è il modo migliore per farsi eleggere tra le fila dei Repubblicani. L’influenza di questa corrente di pensiero è pesante se è vero che più di un quarto degli americani intervistati alla fine di marzo ha detto di credere che gli Stati Uniti abbiano sviluppato armi biologiche nei laboratori in Ucraina. Una tesi concepita, realizzata e amplificata da QAnon e dal governo russo.
Pensavamo che l’irrazionalità fosse al potere alla Casa Bianca e non ci siamo accorti di quanto succedeva in Russia dove l’autocrazia putinista si appoggia e trova sostegno nella dottrina dell’Universo russo, Russkij Mir, raccontata da Elena Kostioukovitch nel libro Nella mente di Vladimir Putin (La Nave di Teseo), breve ebook da 1,99 euro, dove si narra di questo Stato ideale dove riunire i popoli russi “geneticamente superiori”. L’Universo russo si lega alla Nuova cronologia, altra surreale pensata del professor Anatolij Fomenko, matematico e fisico che insegna all’Università di Mosca, secondo il quale “tutta la storia umana sarebbe falsificata materialmente. Sarebbero stati rimpiazzati tutti i libri in tutte le biblioteche del mondo, mettendo al loro posto libri falsi, prodotti da conoscitori della calligrafia antica, con l’utilizzo di pergamene invecchiate e di inchiostri diluiti per farli sembrare pallidi con l’apposizione di sigilli contraffatti”. I Romanov avrebbero collaborato alla turpe operazione. L’analisi del professore (tradotta anche in italiano) prosegue con una incredibile riscrittura della storia. Questa roba potrebbe entrare a fare parte dei programmi di studio.
Altro pensatore, anche più importante di Fomenko, di obbligatoria lettura nel cerchio magico di Putin e nei piani studio di molte università, è Aleksandr Dugin, filosofo, esosterista e fondatore del partito nazionalbolscevico. Dugin punta a respingere la westernizzazione e l’ammodernamento che minacciano la distruzione dell’autenticità nazionale russa. Punti di contatto con il passato tedesco. Il suo piano prevede dal punto di vista strategico la lotta contro gli Stati Uniti e per quanto riguarda la tattica si parte con l’Ucraina per poi procedere in direzione Usa. Il primo passo è stato fatto anche se i risultati non sono quelli attesi.
Difficile stabilire una classifica della irrazionalità fra il secolo breve e quello attuale, mentre è più facile affermare che in parte la Storia si ripete con un popolo che crede di essere naturalmente superiore agli altri, massa da disprezzare, e una maggiore accentuazione di aspetti che più che irrazionali appaiono completamente fuori dal mondo.
Da ex studente di Scienze Politiche penso a chi si avvicinerà all’esame di storia dei partiti e dei movimenti politici e si troverà di fronte a 5 Stelle, QAnon e Nuova Cronologia.
Credit: la caduta degli dei by Ghirigori Baumann is marked with CC BY-NC-SA 2.0.