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Zanotelli. La mia generazione sarà tra le più maledette della storia

C’è un anziano sacerdote che si rivolge ai ragazzi. Parla di guerra, di povertà, di esclusione, di ambiente devastato, di pandemia, di razzismo. E quasi grida quando dice: «Ragazzi, mandate a quel paese chi vi dice che siete il futuro del mondo».

Quel sacerdote è padre Alex Zanotelli, 84 anni, missionario comboniano che si è sempre speso per aiutare gli ultimi e per la pace. Da pochi mesi è uscito il suo ultimo libro, Lettera alla tribù bianca (Feltrinelli), nel quale racconta come, dopo 12 anni trascorsi a Korogocho, la peggiore baraccopoli di Nairobi, in Kenya, i più poveri tra i poveri di cui si era occupato gli dissero, vedendolo ripartire per l’Italia: «Vai a convertire la tribù bianca».

«Quante persone sotto i 30 anni ci sono qui stasera?» chiede al pubblico che è andato ad ascoltarlo nella chiesa di San Filippo Neri in occasione dell’inaugurazione di TorinoSpiritualità. Non sono molte le mani che si alzano ma è a quelle mani che Zanotelli si rivolge. «Ragazzi e ragazze ascoltatemi: io ho 84 anni e la mia generazione sarà tra le più maledette della storia. Nessuna generazione ha tanto violentato il pianeta Terra come la mia. A voi giovani io chiedo perdono. Perché vi consegniamo un mondo gravemente malato».

Lettera alla tribù bianca Zanotelli TorinoSpiritualità

Un mondo in mano a quella tribù bianca che dà il titolo al libro, attraversato ogni giorno da chi fugge dalla fame, dalle guerre e dai disastri climatici: frutto amaro di un sistema economico, finanziario e militarizzato iniquo. Una tribù bianca – noi – che si difende con muri, fili spinati e polizia. «È disumano assistere indifferenti a migliaia di morti nel Mediterraneo. Ho paura che i posteri diranno di noi quello che noi oggi diciamo dei nazisti. L’egoismo, eretto a sistema, che pervade la nostra società e la nostra cultura sta devastando la Terra e gli altri popoli, e devasterà anche noi stessi» è il monito di Zanotelli.

«Ragazzi, so che da voi vengono tante personalità a dirvi che siete il futuro del mondo: mandateli a quel paese. Il futuro non esiste: voi siete l’unico presente che abbiamo. E toccherà alla vostra generazione cambiare tutto, ripensare radicalmente tutto se volete salvare la presenza dell’uomo su questo pianeta. Purtroppo l’homo sapiens è diventato un homo demens. Siamo impazziti. Ragazzi datevi da fare perché è questione di vita o di morte».

Zanotelli Thuram TorinoSpiritualità
L’abbraccio tra Lilian Thuram e Alex Zanotelli, insieme nell’incontro che ha aperto l’edizione 2022 di TorinoSpiritualità (credit Bélen SÍvori).

Nel suo libro Zanotelli ripercorre la tragedia del colonialismo e getta luce su un sistema fatto di disuguaglianze, di diritti negati e di disimpegno nei confronti di una crisi climatica che coincide sempre più con un atto di violenza globale. Il rifiuto dell’altro impoverito ed emarginato, scrive il missionario, sottintende un razzismo strisciante che pervade la tribù bianca. Un razzismo cavalcato dall’estrema destra, nel quale l’eresia del suprematismo bianco trova le sue radici. «La tribù bianca ha occupato il mondo partendo dal presupposto di avere la supremazia della civiltà, della cultura e della religione. Da qui la spinta a imporre la nostra civiltà come se gli altri non avessero civiltà, non avessero cultura, non avessero esperienze religiose. È qualcosa che ci portiamo dentro e di cui dobbiamo avere enorme paura. Se continuiamo così siamo destinati a sbranarci vicendevolmente».

E poi la guerra. «Papa Francesco è l’unico leader mondiale a dire le cose come stanno. Non ci può essere una guerra giusta ha ripetuto più volte, facendo un passo che nessun altro Papa aveva mai fatto».

Anche in conclusione del libro Zanotelli rivolge un messaggio ai giovani. «Parlare agli adulti è ormai inutile perché siamo noi adulti i responsabili di quanto sta accadendo». Ma una via di speranza c’è: incamminarsi per la strada di “un’umanità plurale”, che comincia con l’accoglienza dell’altro, «ricco per me perché diverso da me». E ai ragazzi chiede di non far parte di quella schiera di chi ha già alzato bandiera bianca, di non piegarsi al sistema ma di impegnarsi a cambiarlo. Di non farsi paralizzare dalla paura ma di reagire con coraggio. Di non stare in silenzio ma di unirsi agli altri e scendere in piazza per chiedere al potere di cambiare rotta. «Abbiate il coraggio di indignarvi, di ripensare e di reinventare tutto per far sbocciare un mondo più umano».

Oltre a Lettera alla tribù bianca (Feltrinelli), tra i libri di Alex Zanotelli, che dal 1978 al 1987 ha diretto la rivista Nigrizia, segnaliamo Korogocho. Alla scuola dei poveri (Feltrinelli); I poveri non ci lasceranno dormire (San Paolo), Prima che gridino le pietre (Chiarelettere), Europa cosa ti è successo? (Emi). Dall’aprile del 2002 Zanotelli vive stabilmente in Italia, a Napoli, nel rione Sanità, dove continua la sua battaglia dalla parte dei poveri. 

Credit foto in apertura: Bélen Sívori

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