«Alla Fabbrica del Vapore ci sta una mostra mia super grossa, con centinaia di robe originali, fumetti poster locandine e quant’altro». Zerocalcare ha annunciato così, con un post su Facebook, la rassegna Zerocalcare. Dopo il botto che sarà a Milano fino al 23 aprile 2023.
La frammentazione sociale all’indomani della pandemia; le paure all’epoca di una crisi globale e di un conflitto nel cuore dell’Europa; l’isolamento forzato e la solitudine che hanno generato disgregazione e causato la perdita di contatto con la realtà, la politica e le resistenze. C’è tutto questo in una mostra che raccoglie oltre 500 tavole originali, video, bozzetti, illustrazioni e un’opera site specific realizzate da Michele Rech – Zerocalcare – classe 1983, fumettista italiano tra le figure più interessanti e complesse.
Zerocalcare-Michele spiega bene l’obiettivo della rassegna. «Il meteorite non sta cadendo. È caduto. Il covid ci ha dato la possibilità di ripensare la società, di tiare fuori uno spirito diverso, più attento agli altri e alla collettività. Ma così non è stato. La mostra riflette anche su questo. Guardando i lavori che sono stati realizzati a servizio delle lotte e delle vertenze collettive degli ultimi 20 anni fino a oggi, si può scorgere un pezzo – parziale ma significativo – di quelle tensioni che attraversano le strade di questo Paese».
Zerocalcare. Dopo il botto è una mostra che ha in sé due anime, faccia della stessa medaglia: da un lato i suoi protagonisti, ciascuno emblema di valori legati alla sopravvivenza in un contesto sempre più difficile da vivere; dall’altro ricorda al visitatore che ancora è possibile fare “un pezzo di strada insieme” a chi ha gli stessi obiettivi, nutrire una passione collettiva connessa all’ideale di resistenza politica, ai grandi temi dell’uomo comune di fronte alle prove della vita.
Se, infatti, il frantumarsi di una comunità – come Zerocalcare ha raccontato in Macerie prime (2017) e Macerie prime sei mesi dopo (2018) – è una reazione di sopravvivenza legata alla condizione di incertezza che si vive, per il fumettista la soluzione passa attraverso un’azione collettiva che ogni giorno viene messa in campo.
L’allestimento proietta il visitatore all’interno di una città immaginifica e post-apocalittica dove, al centro della scena, è posta una strada circondata da palazzi disegnati da Zerocalcare.
Le facciate degli edifici colpiti da un cataclisma planetario portano a riflettere su quanto le nostre vite siano cambiate a seguito della pandemia: dietro le porte tombate delle case s’intravedono gli occhi di chi cerca una fuga di sopravvivenza insieme a tentacoli di animali mostruosi.
Tra teche espositive che contengono alcune delle tavole realizzate durante i mesi del lockdown, si snodano le varie sezioni che articolano la mostra seguendo i temi più cari a Zerocalcare: dalla resistenza del popolo curdo ai lavoratori che protestano per condizioni di vita più dignitose; dal ruolo delle donne alle molte altre battaglie condotte da gente comune.
Questi uomini e gli storici protagonisti “zerocalcareschi” – dal Cinghiale, al Secco, a Lady Cocca – sono gli abitanti di una città apparentemente disastrata ma che mantiene fuochi di vitale resistenza.
L’esposizione si sviluppa poi nelle due aree retrostanti gli edifici, pensate come “mondi” differenti, quello interno e quello esterno all’autore. Se, infatti, da una parte trovano spazio i contenuti riferiti alle relazioni e alle ingiustizie sociali, dall’altra “si accede” all’esistenza interiore di Zerocalcare, quella di ogni giorno, dove le sue angosce e le paure raccontano la vita di tanti di noi, con il filo dell’ironia a legare tutta la sua produzione.
Chiudono il percorso i Santi protettori, ritratti su tela e foglie d’oro che rappresentano i tipici personaggi del suo repertorio, alcuni famosi, altri meno noti: dal T-rex a Lady Cocca del Robin Hood, da Kurt Cobain all’anarchico italiano Gaetano Bresci, fino all’avvocata e attivista iraniana Nasrin e al ‘Secco’, storico amico di Rech.
I Santi hanno un ruolo simbolico e ci ricordano che gli eroi di oggi non sono solo quelli che sacrificano la propria vita con gesta memorabili ma sono – anche e soprattutto – quelli che combattono quotidianamente per avere un posto nel mondo.
La mostra. Zerocalcare. Dopo il botto, ideata da Silvia Barbagallo, prodotta da Arthemisia e organizzata da Minimondi Eventi e Arthemisia in collaborazione con Piuma, è promossa dal Comune di Milano-Cultura negli spazi di Fabbrica del Vapore ed è curata da Giulia Ferracci. Media partner Urban Vision. Catalogo Bao Publishing. Aperta tutti i giorni, fino al 23 aprile 2023.
In apertura. Regeni senza, 2017. Disegno di copertina per il numero di Internazionale del 25-31 agosto 2017 sul caso Giulio Regeni. Courtesy Zerocalcare