Anche se ci siamo innamorati di Lady Marian o abbiamo sognato di tirare di spada come l’eroe che ruba ai ricchi per donare ai poveri – roba da vecchi comunisti – se dobbiamo raccontare in una sola scena il film The Adventures of Robin Hood (che abbiamo già raccontato qui, ndr) non possiamo che ricordare il colpo “spacca la freccia”. Il principe Giovanni, istigato dal perfido Guy di Gisbourne, ha organizzato un torneo per stabilire chi sia il più abile arciere del regno. È una trappola: sanno che Robin Hood parteciperà, soprattutto per rivedere Marian, che premierà il vincitore con una freccia d’oro. Si susseguono i colpi, un centro dopo l’altro. Si distingue questo arciere misterioso, che naturalmente è Robin – come non riconoscere gli inconfondibili baffetti di Errol Flynn. Il capitano Philip de Arras – interpretato da James Baker, comparsa in tanti film degli anni Trenta, per esempio è un soldato in The Plainsman, ossia La conquista del West, il classico di DeMille – con il suo colpo fa un centro perfetto. Robin sorride beffardo, tende l’arco e scocca il colpo. Incredibilmente la freccia di Robin taglia esattamente a metà per la lunghezza la freccia di Philip e si fissa al centro del bersaglio. L’arciere misterioso ha vinto, ma viene arrestato dagli sgherri dello sceriffo di Nottingham: solo Robin Hood può fare un colpo simile.
Ovviamente non è Errol Flynn a scoccare quel colpo, lui si limita a tendere l’arco, è Howard Hill a lanciare tutte le frecce che durante il film colpiscono i soldati del principe Giovanni o i bersagli durante la gara. I soldati indossano sotto le uniformi delle piastre metalliche ricoperte da legno di balsa che dà l’illusione che le frecce penetrino nella carne. Nonostante queste indispensabili precauzioni i colpi fanno comunque male, anche se, grazie all’abilità di Howard non ci sono feriti nella lavorazione del film.
Howard è nato in Alabama nel 1899. Cresce in una fattoria di cotone, gli piacciono le armi e dimostra fin da bambino una grande abilità nell’usare l’arco. I boschi intorno alla sua casa sono la sua prima palestra. Al liceo eccelle nello sport, baseball, basket, football, golf e naturalmente tiro con l’arco. Nel settembre del 1918 si arruola, ma la prima guerra mondiale finisce due mesi dopo e così non parte per l’Europa. Pensa di diventare un professionista nel baseball, poi nel golf, ma alla fine capisce che la sua fortuna è l’arco. Si sposa con Elizabeth e si trasferisce in Florida. Negli anni Venti diventa, come scrivono i giornali, “il più grande arciere del mondo”. Vince centonovantasei gare consecutive. Nel 1928 ottiene il record per il tiro più lontano: scaglia una freccia a 358 metri. È l’età del jazz e Howard diventa una star, quando è il primo uomo bianco a uccidere con una freccia un elefante pesante più di quattro tonnellate durante un safari in Africa. A questo punto l’industria del cinema scopre Howard, che porta la sua famiglia a Hollywood. E l’arciere diventa stuntman e consulente di tiro per l’arco per le grandi case di produzione. In The Singing Buckaroo è l’indiano Maneeto, amico del protagonista interpretato da Fred Scott, il “cow-boy cantante” e poi arriva la grande occasione del film della Warner dedicato all’eroe di Sherwood. Nei titoli è accreditato come interprete di Elwyn il Gallese, il capo delle guardie di sir Guy, ma soprattutto è quello che scaglia le frecce, senza mai sbagliare un colpo. E che insegna a Errol Flynn e a tutti gli altri come si tiene in mano un arco.
Ma nemmeno a Howard riesce l’incredibile colpo “spacca la freccia”. Prova molte volte a realizzare quel tiro e in diverse occasioni riesce con la seconda freccia a colpire l’estremità della prima, ma spaccarla a metà, come si vede nel film, è davvero impossibile. Così entrano in gioco i tecnici della Warner che costruiscono una speciale freccia con la punta più larga e soprattutto che arriva nel posto stabilito grazie a un filo invisibile per “tagliare” la freccia già conficcata sul bersaglio. Così Howard riesce nell’impresa: ci vuole comunque una grande abilità e una mano fermissima. Negli anni successivi molti tenteranno, ma naturalmente nessuno ci riuscirà.
Dopo il film di Curtiz, la fama di Howard Hill cresce. Fa il consulente e tira le frecce in Bufalo Bill con Joel McCrea e la bellissima Maureen O’Hara, torna a lavorare con l’amico Errol in San Antonio, un classico del western, e quando la Columbia nel 1946 produce The Bandit of Sherwood Forest – con Russell Hicks nel ruolo del vecchio Robin Hood, Cornel Wilde in quello di suo figlio che fa innamorare Anita Louise (la bellissima Titania nel classico della Warner del 1935) – Howard torna a combattere contro gli uomini dello sceriffo. La Columbia vorrebbe intitolare il film Il figlio di Robin Hood, come il romanzo da cui è tratto, ma intanto la MGM ha acquistato i diritti sul nome “Robin Hood” e quindi bisogna cambiare titolo. Qualcuno pensa anche a Howard per il ruolo del protagonista, ma ormai è troppo vecchio. Il film non entra nella storia del cinema, ma è un ottimo successo al botteghino. Across the Wide Missouri con Clark Gable è un altro dei classici western per cui fa il consulente.
Il 17 febbraio 1955 Howard è l’ospite di You Bet Your Life, il popolare quiz condotto da Groucho Marx, trasmesso sulla NBC. Dal 1950 al 1961 saranno oltre cinquecento le puntate dello show che diventa un appuntamento del pubblico televisivo americano. Howard si diverte a raccontare a Groucho le sue esperienze di caccia all’elefante e le sue prodezze sui set cinematografici. Non riesce però a vincere il premio finale di millecinquecento dollari: sbaglia una risposta sulla battaglia di Hastings, un combattimento in cui gli arcieri hanno avuto un ruolo fondamentale.
- Luca Billi ha pubblicato il romanzo Anything Goes (Villaggio Maori Edizioni), tra i cinque migliori libri musicali del 2022 per il premio CartaCanta. Ora Anything Goes è anche uno spettacolo teatrale, per saperne di più qui
Nella foto di apertura, Hill dà una “lezione” a Flynn sul set di The Adventures of Robin Hood