Immagino che tutti i fedeli lettori delle mie noterelle abbiamo visto – e rivisto – A piedi nudi nel parco, perché questo film del 1967 è un classico, che le televisioni replicano spesso.
Probabilmente solo i maniaci conoscono il nome del regista, che pure è stato uno dei grandi artigiani di Broadway e Hollywood e per quasi trent’anni il marito di Bea Arthur. E forse non ricordate neppure il nome dell’autore della sceneggiatura, eppure è il più prolifico e famoso commediografo della seconda metà del Novecento, il drammaturgo che nella carriera ha collezionato più nomination agli Oscar e ai Tony di qualunque altro autore. Vi viene in mente cosa succede durante i centosei minuti del film? Forse no, ma non preoccupatevi: come scrive Variety “non ha praticamente una trama” o per dirla con l’Herald Tribune “non parla di niente”. Eppure, come dice Life, è “una delle commedie più divertenti di sempre”.
Ecco vi ricordate di esservi divertiti e sicuramente avete in mente i due protagonisti, perché in questo film Robert Redford e Jane Fonda sono bellissimi. E perfetti per quei ruoli. Robert ha trentun’anni, è elegante e ben pettinato, il perfetto bravo ragazzo americano. Solo due anni dopo sarà Sundance Kid e presto diventerà il volto, sdrucito e spettinato – ma sempre bellissimo – del cinema politico degli anni Settanta, soprattutto grazie ai film diretti da Sidney Pollack: in quel giovane impettito e conservatore è difficile riconoscere Condor. Jane ha un anno in meno del suo coprotagonista, ma è più nota di lui, è una starlette in ascesa. Anche se alla fine del film lei sembra accettare di rientrare nella “normalità”, di diventare la mogliettina che Paul desidera, sappiamo che Barbarella continuerà a lottare, nelle piazze, insieme ai giovani che vogliano che gli Stati Uniti si ritirino dal Vietnam, e al cinema in una stagione di impegno civile davvero memorabile di Hollywood: Pollack, ancora lui, la dirige nello splendido Non si uccidono così anche i cavalli?
Ma ovviamente non voglio parlarvi di Robert e Jane né di Neil Simon, voglio raccontarvi qualcosa che spero non sappiate. Ad esempio chi è stata la prima Corie.
Infatti la commedia Barefoot in the Park debutta a Broadway, al Biltmore Theatre, il 23 ottobre 1963. Nonostante le critiche non proprio favorevoli, per questa commedia di Neil Simon, fino ad allora conosciuto soprattutto come autore televisivo, grazie al passaparola, il pubblico si accalca, tanto che la direzione del teatro deve raddoppiare il personale al botteghino per smaltire le file. Chiuderà il 25 giugno 1967, dopo millecinquecentotrenta repliche – il decimo spettacolo non musicale più longevo nella storia di Broadway – un mese dopo il lancio del film diretto da Gene Saks e sceneggiato dallo stesso Simon.
Il regista dello spettacolo è Mike Nichols, a cui molti riconoscono il merito di aver creato il successo della commedia. Negli anni successivi Mike, un ebreo tedesco che ha cominciato a lavorare nei cabaret – in coppia con Elaine May – e negli spettacoli off-Broadway, diventerà uno dei più importanti registi teatrali del paese – dirige tutti i grandi successi di Simon – e andrà a Hollywood: tra il 1966 e il 1970 è il regista di Chi ha paura di Virginia Woolf? con Richard Burton e Elizabeth Taylor, Il laureato, per cui vincerà l’Oscar, e Comma 22. Anche Nichols è uno di quelli che negli anni Settanta prende posizione dalla parte giusta.
Per i ruoli dei due giovani protagonisti Nichols sceglie questo giovane attore arrivato dalla California, Robert Redford, che l’anno prima ha debuttato al cinema nel film Caccia di guerra – pellicola in cui ha esordito come attore anche Pollack – ambientato durante la guerra di Corea. Per Robert, che ha già lavorato in qualche produzione a Broadway, si tratta del primo ruolo da protagonista. È un successo, anche personale, ma il suo ultimo ruolo a teatro. Con quella faccia la sua carriera sarà a Hollywood.
Per il ruolo di Corie viene scritturata Elizabeth Ashley. Ha solo ventiquattro anni, ma ha già vinto un Tony come attrice non protagonista per Take Her, She’s Mine, per la parte di Mollie, la figlia di un apprensivo avvocato di Los Angeles – interpretato da Art Carney – che va a studiare a Parigi. Il padre, leggendo le lettere in cui la figlia gli racconta del suo impegno e dei suoi amici beat, la raggiunge, temendo il peggio. È una divertente commedia scritta da Henry e Phoebe Ephron, che raccontano la loro esperienza di genitori di una ragazza al college. Sì, quella ragazza è Nora. E nel 1963 la commedia diventa un film con James Stewart e Sandra Dee.
La giovane “ribelle” che mette la testa a posto sembra proprio il ruolo per Elizabeth, che ottiene una meritata nomination ai Tony per A piedi nudi nel parco. Nonostante il successo, Elizabeth decide di lasciare la sua carriera, decide, come Corie, di essere moglie e madre. Sul set di L’uomo che non sapeva amare conosce George Peppard, si sposano, hanno un figlio e lei lascia tutto. Per questo non è lei a interpretare Corie nel film, accanto a Robert. Torna a recitare dopo cinque anni, ma ormai per lei il treno è passato. A Hollywood compare in alcuni film, ma in parti secondarie. Per fortuna c’è la televisione dove lavora moltissimo, partecipa a decine di serie e Johnny Carson l’ha ospite nel suo show per ventiquattro volte.
Nel 1999 è un’importante guest star in Law & Order – SVU: interpreta la professoressa Serena Benson, la madre di Olivia. E naturalmente c’è Broadway. Nel 1974 è Maggie in una fortunata ripresa di La gatta sul tetto che scotta, ruolo per cui ottiene un’altra nomination ai Tony, è Cleopatra nella commedia di Shaw, accanto a Rex Harrison nel 1977. Nel 1982 ottiene un grande successo in Agnese di Dio, nel ruolo della dottoressa Livingstone, accanto a Geraldine Page che interpreta la sua antagonista, madre Miriam. Tre anni dopo verrà girato il film e il ruolo della dottoressa andrà, ancora una volta, a Jane Fonda, con Ann Bancroft in quello della suora. L’ultimo ruolo a Broadway è nel 2014, è la vecchia Olga, granduchessa nella Russia degli che vive facendo la cameriera in un ristorante Childs, nella ripresa di You Can’t Take It With You.
In A piedi nudi nel parco, oltre a quella dei due giovani sposi, c’è un’altra coppia di personaggi, decisamente più maturi, la posata Mrs Banks, la madre vedova di Corie, la tipica signora americana, e l’inquilino dell’attico, l’eccentrico e misterioso – o almeno così ama presentarsi – Victor Velasco. Anche loro, come Corie e Paul, sembrano una coppia mal assortita, ma questa volta è la compassata Mrs Banks che cede e si lascia andare alle stravaganze di quel nuovo compagno.
Per questi ruoli Nichols sceglie Mildred Natwick e Kurt Kasznar. E questi sono due grandi attori di cui dobbiamo raccontare qualcosa.
Kurt Servischer nasce da una famiglia ebrea a Vienna nel 1913. Il padre abbandona la moglie, che si risposa con un ristoratore ungherese. Kurt, che adesso si chiama Kasznar, lo considera suo padre. Fa il cameriere, ma quando incontra il regista Max Reinhardt capisce che vuole diventare un attore. Dopo le prime esperienze in patria, Reinhardt lo scrittura per la compagnia con cui va in tournée negli Stati Uniti. Nel 1936 Kurt lascia un paese che sta diventando sempre più ostile per quelli come lui. Debutta a Broadway, ma poi scoppia la guerra e Kurt si arruola nell’esercito americano. Viene assegnato al fronte del Pacifico. Ha esperienza come operatore e il comando gli assegna il compito di documentare le operazioni militari. Filma gli sbarchi americani in Nuova Guinea e nelle Filippine e la resa dell’Impero giapponese a bordo della USS Missouri. È anche uno dei primi a fotografare quello che il suo esercito ha fatto a Hiroshima e Nagasaki. Congedato, torna al teatro. È lo zio Louie in The Happy Time di Samuel A. Taylor, il regista di un’acclamata edizione di Sei personaggi in cerca d’autore e Pozzo nella prima versione americana di Aspettando Godot. Recita anche in alcuni film e lavora per la televisione – purtroppo il suo Nero Wolfe con William Shatner come Archie Goodwin viene cancellato – ma la sua passione è il teatro. In The Sound of Music è Max Detweiler, il produttore teatrale e migliore amico del capitano von Trapp: quando lo spettacolo festeggia le mille repliche, lui è l’unico componente del cast che può dire di non averne mai mancata una. Però il ruolo nel film tocca a Richard Haydn. Dopo A piedi nudi nel parco, è Tevye in alcune edizioni di Fiddler on the Roof e John Houseman lo vuole tra gli interpreti della sua edizione di Don Juan in Hell con Myrna Loy, Edward Mulhare e Ricardo Montalban: in sei mesi quello spettacolo tocca centocinquantotto città. Nel 1978, un anno prima di morire, interpreta con grande autorevolezza Mansky in The Play’s the King di Ferenc Molnàr: il suo ruolo è ormai quello del gentiluomo europeo. Non interpreta Victor nel film. La Paramount vuole un nome di maggior richiamo e Charles Boyer, con quella aria da vecchio playboy, il passato misterioso da bandito come Pépé le Moko, è perfetto: ha già sedotto almeno due generazioni di spettatrici americane. Adesso, nonostante ammiri la bellezza di Corie, può cercare la tranquillità con la signora Banks.
Invece Mildred Natwick interpreta lo stesso ruolo sia a teatro che al cinema. Lei è nata a Baltimora nel 1905 da una famiglia della ricca borghesia del Maryland. Il padre non è stato particolarmente contento quando la ragazza, all’età di ventun’anni, si è unita a The Vagabonds, un gruppo teatrale amatoriale della città. Debutta a Broadway nel 1932 e da quel momento tra teatro, cinema e televisione, la sua carriera dura fino al 1988, quando Stephen Frears vuole proprio lei per la parte di Madame de Rosemonde, la zia del visconte di Valmont, in Le relazioni pericolose. E in questi cinquantasei anni Mildred è una grandissima caratterista. A Broadway ottiene due nomination ai Tony: nel 1957 per la commedia The Waltz of the Toreador e nel 1970 per il musical 70 Girls 70. Tra i ruoli che la rendono celebre, oltre a quello di Mrs Banks, ci sono quelli di Madame Arcati in Spirito allegro e di Miss Proserpine Garrett in Candida. A Hollywood John Ford la vuole in diversi film tra cui Un uomo tranquillo, mentre Alfred Hitchcock le affida la parte di Miss Gravely in La congiura degli innocenti. E per la versione cinematografica di A piedi nudi del parco Mildred ottiene una meritata nomination all’Oscar. Tra i tanti lavori in televisione merita di ricordare che lei e un’altra delle regine di Broadway, la sua amica Helen Hayes – insieme sono anche nel consiglio della Riverside Shakespeare Company – hanno interpretato due anziane sorelle con l’hobby di risolvere i misteri in una fortunata serie della NBC, un ruolo per cui Mildred ha ottenuto l’Emmy.
C’è un altro attore che compare sia nel cast teatrale che in quello del film. Anche se non ricordate la trama, c’è un particolare che non potete proprio dimenticare: quel delizioso appartamentino del Village si trova al quinto piano, in un caseggiato senza ascensore, e arrivare fin lassù è sempre un’impresa. Soprattutto per chi deve andarci per lavoro, come l’operaio della ditta dei telefoni. E le due volte che Herb Edelman entra in scena è sempre uno spasso.
Anche la storia di Herb deve essere raccontata. Nasce nel 1933 a Brooklyn. Pensa di fare il veterinario, ma lascia la Cornell University dopo il primo anno. Si arruola e l’esercito gli fa fare l’annunciatore per la Armed Forces Radio. Congedato, si iscrive al corso di teatro del Brooklyn College, ma non lo finisce. Fa il tassista e un giorno carica uno che ha più o meno la sua età e che sta cercando un attore per la commedia che deve dirigere al Biltmore. Da allora la sua carriera non si ferma più. Lo ricordate per forza, perché ha interpretato decine di telefilm. Non è mai il protagonista ovviamente, ma quella faccia davvero è impossibile dimenticarla. Tra i ruoli per cui è più celebre ci sono quelli di Stanley Zbornak, l’ex marito di Dorothy, ossia Bea Arthur in The Golden Girls, e il tenente Artie Gelber della polizia di New York, che in nove episodi riesce a risolvere i delitti misteriosi in cui viene chiamato a investigare grazie alle capacità di Jessica Fletcher nelle sue rare visite in città.
Credo di avervi raccontato parecchie storie su A piedi nudi nel parco, che spero ricorderete la prossima volta che vedrete il film in televisione.
E il parco? Ovviamente a Broadway non si vede, ma nel film sì. È il parco di Washington Square, quello più vicino al Greenwich Village. Anche se si chiama parco, per lo più si tratta di una grande area pavimentata. Ci sono il Washington Square Arch e una grande fontana; e poi aree giochi per bambini e una zona dedicata ai giocatori di scacchi, due piste per i cani e anche una grande statua di Giuseppe Garibaldi. Ci sono anche delle aiuole: quando andate a New York dovete assolutamente camminarci a piedi nudi.
Nella foto in apertura, Ashley e Redford in Barefoot in the Park, versione teatrale (Credit: per la foto della versione teatrale: Billy Rose Theatre Division, The New York Public Library Digital Collections 1963)
- Luca Billi ha pubblicato il romanzo Anything Goes (Villaggio Maori Edizioni). Anything Goes è anche uno spettacolo teatrale. Per tenersi informati, qui