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Allonsanfàn
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L’Italia vista per la prima volta dalla Luna

Me la ricordo quella notte. Anzi, quell’alba. 21 luglio 1969: avevo 9 anni, ero in vacanza in un paese del Monferrato e mentre tutti gli altri in casa dormivano, insieme a mia nonna seguivo affascinata le immagini, sfocate e in bianco e nero, che stava trasmettendo la tv. Io bambina entusiasta, lei silenziosa, quasi inquieta, davanti a un apparecchio che oggi potrebbe essere considerato oggetto di antiquariato, un ingombrante aggeggio. Ma che in quelle ore trasmetteva l’impensabile.

Eravamo io e lei, ma non eravamo sole. Tra il 20 e il 21 luglio 1969 900 milioni di uomini e di donne nel mondo (almeno 20 milioni in Italia) si trovavano davanti alle tv. In diretta assistevano allo sbarco sulla Luna, prima volta nella storia, di due “terrestri”: Neil Armstrong e Buzz Aldrin. Era la missione Apollo 11, protagonista anche della prima maratona della Rai: 28 ore in diretta dallo Studio 3 di via Teulada con Andrea Barbato, Tito Stagno e Piero Forcella; dal centro Nasa di Houston con un irresistibile Ruggero Orlando; con collegamenti con gli studi di Milano, Torino e Napoli insieme a Enrico Medi, consulente scientifico a fianco dei giornalisti di Roma. E via radio, con New York, Mosca, Parigi, Londra, Berlino, Hong Kong.

Un pezzo di storia, con i messaggi “ai conquistatori della Luna” di Papa Paolo VI e del presidente della Repubblica Giuseppe Saragat.

Una pagina da brivido (almeno a quei tempi) raccontata nel documentario 1969 – L’Italia vista dalla Luna, girato nel 2019 da Franco Brogi Taviani e realizzato – con materiale d’archivio della Rai e in collaborazione con Rai Cinema – in occasione del 50° anniversario del primo allunaggio.

Il filmato è stato riproposto a Torino da Rai Teche nell’ambito de La notte degli Archivi, parte di Archivissima, manifestazione unica in Italia e in Europa, che ha l’obiettivo di valorizzare e promuovere il lavoro prezioso gli archivi.

La Terra vista dalla Luna Rai Teche
Neil Armstrong e Buzz Aldrin sulla Luna. È il 21 luglio 1969.

Che cosa facevamo noi italiani mentre Neil Armstrong pronunciava la frase “Questo è un piccolo passo per l’uomo, ma un grande balzo per l’umanità”? Quali gli scandali, la moda, i film, le manie? Quali le auto che guidavamo, i programmi televisivi più visti, gli attori più famosi? Chi vinceva il Premio Strega e chi lo scudetto, il Giro, il Tour?

Nel documentario – che tratta l’allunaggio come metafora poetica e mediatica – c’è tutto questo e anche di più. Si ripercorrono fatti, eventi, visioni di un anno che ha cambiato (almeno un po’) il mondo e anche la storia del nostro Paese.

Così 1969 – L’Italia vista dalla Luna mostra le immagini dell’impresa spaziale mischiate a quelle di Iva Zanicchi che vince il Festival di Sanremo con Zingara, e di Claudio Villa, Gianni Morandi, Enzo Jannacci, Massimo Ranieri e tanti altri cantare zum zum zum nella sigla di Canzonissima. E poi le proteste dei sindacati e gli scioperi di massa, mentre in diretta Andrea Barbato ricorda che “quelle che stiamo per vivere, noi abitanti della Terra, sono le ore più importanti di questo secolo. L’uomo sta per violare il primo mistero dell’universo”.

Mentre il Lem comincia la sua discesa verso la Luna, il documentario racconta la rivolta studentesca e la testimonianza del ragazzo che lavora in campagna e non ha mai fatto un giorno di vacanza, e che invidia i suoi coetanei che hanno trovato posto in fabbrica.

L'Italia vista dalla Luna Rai Teche

E ancora: in tv si parla delle due proposte di legge per introdurre in Italia la legge sul divorzio. Si documenta la posizione contraria del Pci di Enrico Berlinguer all’intervento sovietico in Cecoslovacchia. E vanno in diretta le comunicazioni – voci dallo spazio – tra Michael Collins, rimasto sull’astronave madre, e Armstrong e Aldrin sempre più vicini alla superficie lunare.

Si ferma la gente per strada: lei andrebbe sulla Luna? “No. Io sto bene sulla Terra” risponde uno. “Io sì, perché penso sia un mondo migliore del nostro” ribatte un’altra. “Che ne so cosa c’è dentro la Luna? So solo che sta per aria” è il commento di una terza. “Come contadino direi di rimanere sulla Terra e continuare a guardare da lontano la Luna” dice un altro ancora.

Pareri seguiti dal siparietto (famosissimo) tra Tito Stagno e Ruggero Orlando. Il primo grida: “Il Lem ha toccato il suolo lunare!”. Il secondo: “No, non ha toccato, mancano ancora 10 metri!”.

Quattro minuti prima delle 5 del mattino (ora italiana) del 21 luglio 1969 Neil Armstrong fa il famoso grande balzo per l’umanità. Chissà cosa sarà, cosa verrà… ci chiediamo tutti.

Ma la vita continua sulla Terra, e non è facile. In Italia le strade si riempiono di studenti e operai uniti negli scioperi. In tv le gemelle Kessler ballano Quelli belli come noi che sono tanti… Scorrono le immagini dei funerali delle vittime della strage di piazza Fontana a Milano.

“Da oggi lo spazio che ci circonda è diverso. Che sia migliore o peggiore spetta a noi deciderlo. Andare sulla Luna è come compiere un primo passo in una foresta oppure mettersi a remare con una barchetta in un oceano. Ma anche nei brevi confini che sono concessi a ciascuno di noi non c’è forse spettacolo più esaltante del coraggio della ragione umana che affronta l’ignoto” (Andrea Barbato, il 21 luglio 1969, al termine delle 28 ore di diretta tv).

Il documentario. 1969 – L’Italia vista dalla Luna, di Franco Brogi Taviani si può vedere su RaiPlay cliccando qui.

(Credit foto in apertura: “La Terra vista dalla Luna” by Hytok is licensed under CC BY-NC-ND 2.0.)

 

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