L’uomo di fronte alla Natura, intesa come realtà oggettiva, la attraversa e spera in un rinnovamento che faccia ritrovare l’armonia primigenia. Federica Mingozzi spiega così, in modo efficace, il tema della mostra Creating Tomorrow a cura di ArtMoleto al Castello di Casale Monferrato (fino al 30 luglio, apertura 10-13 15-19).
Un pensiero ricorrente sull’esperienza individuale nel mondo, nel tempo e nella Natura rimanda alle difficoltà, alla superficialità e ai danni che l’uomo ha causato, modificando e facendo un cattivo uso dello studio della Natura stessa. Se un certo credo moderno vuole l’uomo padrone del mondo, magari un cattivo padrone ma potente, forse vale la pena di mettersi in gioco e provare a osservare il rapporto uomo-tempo-Natura da un diverso punto di vista.
E dove la parola fa più fatica a esprimere concetti ed emozioni arriva l’immagine: i colori, le forme, il linguaggio dell’arte, potente ed espressivo.
Nelle opere esposte, dall’Urna detta di Caino e Abele di Giò Bonardi a Remember your magic di Michelle Hold, a Natura di Ilenio Celoria, è evidente come l’immagine non si limiti a una funzione illustrativa o decorativa, ma sia idea stessa. Capace di ispirare a ciascuno di noi l’universale che queste preziose opere suggeriscono.
Dicevamo di provare a cambiare il punto di vista, di metterci alle spalle di quel tempo così difficile da definire. Spesso vissuto come flusso inarrestabile che ci spinge da una dimensione all’altra: dal passato al presente e poi al futuro.
Tuttavia proviamo a pensare un tempo immobile, inteso come l’ambiente che da sempre e per sempre, indifferente, ospita l’esperienza dell’uomo. Un uomo preoccupato e irrequieto, che vive in un presente segnato da avvenimenti spesso catastrofici, agitato da un passato che non è mai lo stesso, ma irrompe sempre nella nostra vita e cambia nella rilettura che ciascuno di noi ne dà.
E così la Natura: mentre resiste l’opinione che l’uomo riesca nel bene e nel male a dominarla, proprio l’arte, pensiamo a Friedrich, ci offre l’immagine di un uomo che si fa piccolo piccolo davanti al mistero e alla profondità dell’universo.
Spiega bene Bona Tolotti, artista più che mai rappresentativa del movimento ArtMoleto, che l’arte può essere pacificante perché riesce a fermare l’uomo nella contemplazione, ma può anche essere espressione dura dei fatti contemporanei. Un’arte che aiuta a fare ordine dentro di noi, e insieme un’arte segno dell’inquietudine di fronte a un mondo che potrebbe essere migliore. Le opere esposte, ognuna con il suo stile, fanno riflettere sul ruolo dell’individuo in rapporto al tempo e allo spazio. Ecco l’uomo che corre, che fraziona il suo tempo, che sfrutta la Natura. Per accorgersi, magari anche tardi, che il tempo e la Natura sopravvivono. Gli uomini sono tutti uguali, nascono e muoiono. La Natura, anche se offesa, resiste. Allora varrebbe la pena di fermarsi a guardare lo spettacolo del mare, della campagna, del cielo per riconoscere che questo bene grande ed eterno merita rispetto e amore.
Bona Tolotti si presenta in mostra con Metà di un sole giallo. Il romanzo della scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie che dà il titolo all’opera di Bona, racconta la storia della Nigeria negli anni 60 e la lotta del Biafra per raggiungere l’indipendenza. Metà del sole giallo sarà sulla bandiera della nascente Repubblica del Biafra nel 1967 e Bona, con il suo prezioso trittico, ne fa un simbolo di rinascita, di qualcosa che si ricrea in un modo migliore.
Da vedere.
CREATING TOMORROW – Mostra al Castello di Casale Monferrato fino al 30 luglio 2024. Espongono Giò Bonardi, Ilenio Celoria, Piero Ferroglia, Michelle Hold, Gabriella Maldifassi, Andrea Massari, Lorenzo Morandi, Germano Pozzati , Philip Staniscia , Bona Tolotti, Alexandra Winterberg.
In apertura: Urna detta di Caino e Abele di Giò Bonardi