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Allonsanfàn
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Il senso delle fanzine punk-riot-queer del secolo scorso nell’era digitale

Riot Grrrl, Speed Demon, Clit-Rocket, ovvero le fanzine, autopubblicazioni indipendenti del secolo/millennio scorso che, a colpi di ciclostile fotocopiatrice e appassionato lavoro volontario sostenevano i fondamentali diritti di tutti al lavoro, alla casa, all’affermazione della propria identità sessuale come delle proprie idee politiche. Erano, le avventurose fanzine, strumenti di comunicazione di un’epoca pre-internet: vecchi fogli che col tempo finivano magari accatastati in qualche ripostiglio in attesa di essere buttati via.

E invece ora e qui, nell’oggi dei social, capita di ritrovarle da più parti, le “zine” (come vennero subito familiarmente abbreviate), ancora ben vive e significanti: in un libro, in una mostra, e nell’archivio “compulsivo” di una film-maker che quegli anni li ha vissuti (e anche tanto).

Il volume Out of the Grid-Italian Zine 1978/2006, edito da Les presses du réel in lingua inglese “per rendere fruibile in tutto il mondo l’esperienza del movimento italiano”, riporta 100 “progetti indipendenti su carta” (cioè fanzine) selezionati tra quelli pubblicati in quel periodo. È stato realizzato grazie al bando Italian Council – undicesima edizione – vinto da Dafne Boggeri, artista multidisciplinare che opera tra arti visive, collettivi queer, editoria indipendente (è l’ideatrice di SPRINT, salone milanese del libro d’artista e pubblicazioni D.I.Y.) in collaborazione con Sara Serighelli e Marta Zanoni. Dalle 400 pagine del volume emerge una mappa di luoghi (Trax tra Udine e Forte dei Marmi, Skate or Suck! a Vercelli, Urlo Wave a Taranto, Senza nome a Biella) che analizzano la situazione di quegli anni dal nord al sud della Penisola mostrando modi e temi della controcultura punk, hip hop, collettivi queer, fantascienza e cyberpunk: da Speed Demon, la prima fanzine queer italiana uscita a Milano nel ’92 e pubblicata fino al 2008, a Adenoidi progetto di mail art (scambio di manufatti di piccole dimensioni, cartoline, lettere, francobolli, rielaborati artisticamente e spediti via posta: messaggi su carta che nell’era digitale assumono particolare valore emotivo, quando e se arrivano al destinatario) del perugino Gianni Romizi, o alla zine di fantascienza femminista degli Anni Ottanta Un’Ala promossa dal Club City Circolo di Immaginazione di Milano.

Una parte di questo materiale è presentato nell’ambito della mostra omonima al libro Out of the Grid nel palazzo XNL di Piacenza, sezione Arte (fino al 6 gennaio 2025) a cura della stessa Boggeri in collaborazione con Sara Serighelli, Ilenia Arosio, Marta Zanoni, Leonardo Caldana e Maddalena Manera: un percorso che mette in rilievo i cambiamenti sociali politici estetici e tecnologici avvenuti col tempo nell’uso del linguaggio e delle strategie di comunicazione.

Tutto ciò, a giudicare dall’affluenza all’inaugurazione (intere classi del liceo artistico Cassinari di Piacenza), sembra attrarre particolarmente i giovani, nativi digitali ignari di tanta passata editoria indipendente clandestina perseguitata come “fuorilegge” (veniva meno alla norma vigente per cui ogni opera distribuita al pubblico doveva essere registrata in tribunale e avere una figura di riferimento iscritta all’Albo dei giornalisti). Un’editoria “senza marketing e molto basata sull’attivismo giovanile”, sottolinea la quarantanovenne Dafne Boggeri.

Con i ragazzi del liceo Cassinari a Out of the Grid

Concorda  con lei, nel talk Oltre il margine che si è svolto nello stesso palazzo XNL, Giulia Vallicelli, oggi quarantacinquenne film-maker e archivista-video, fondatrice di Compulsive Archive (miniera di memorabilia della scena italiana punk-feminist-riot- queer-core): romana di nascita e milanese di adozione da decenni (zona Loreto tra via Padova e viale Monza), già musicista sulla scena punk hardcore – con l’etichetta Vida Loca Label fondata da lei stessa – nonché  “riot girl” e ideatrice della zine romana Punto G., ha maturato il background giusto per riuscire ora a divertirsi nel conciliare immagini e suoni di epoche diverse.

Tutto quel materiale che le “compulsa” in testa e nello spazio dello studio, oggi le serve per una ricerca sul rapporto tra i movimenti punk-riot avvenuti in Italia e quelli analoghi in altri Paesi. Ma anche per stimolare i giovani a scoprire la bellezza di lavorare insieme a un progetto comune: l’entusiasmo dimostrato dai ragazzi del Cassinari per le fanzine e la loro storia fa pensare che potrebbe anche succedere. Per info sulla mostra piacentina: info@xnlpiacenza.it

I ragazzi alla mostra

Credit: le immagini di Giulia Vallicelli con i ragazzi del liceo Cassinari alla mostra Out of the Grid a XNL di Piacenza – foto gentilmente concesse da XNL Piacenza. Le foto di fanzine: courtesy Compulsive Archive

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