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Allonsanfàn
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Terrifier 3. Chi ha paura di Art il Clown?

I clown provocano disagio perché si nascondono dietro una maschera in fondo impenetrabile – sorrideranno davvero nell’animo o hanno solo il sorriso dipinto in faccia? E poi da loro non sai mai che dispetto aspettarti: la loro antica vocazione di giullari contempla pur sempre lo sberleffo. L’ho letto su Focus per capire – It di Stephen King e Joker a parte – come mai un pagliaccio è perfetto per fare da protagonista in un film horror…

Ma non c’è bisogno di troppe spiegazioni se parliamo di Art il Clown, icona da incubo di Terrifier, saga horror slasher firmata Damien Leone e primo film del fortunato franchise a arrivare da noi sul grande schermo. Terrifier 3 è in realtà il quarto film della serie dopo un debutto atipico. Comunque: alto e dinoccolato, come un clown bianco, Art fa gli occhi buffi e le mossette capricciose da attore del muto prima di rivelarsi protagonista dell’horror più cruento e baracconesco in circolazione.

Si celebra in anticipo il suo ritorno a Halloween – l’uscita regolare sarà il 7 novembre – ma il film è nettamente tarato sul Natale. Infatti: proprio quando i superstiti dalla precedente puntata, Sienna e Jonathan, si accingono a un happy Christmas, Art si aggira per Miles County vestendo i panni di un ambiguo Babbo Natale. Non era morto, anzi è risorto, essendo stato ri-partorito, negli ultimi cinque minuti di Terrifier 2, da una folle complice imprigionata in un manicomio criminale…

Scorrono litri di sangue dovuto soprattutto a mutilazioni e squartamenti, che si succedono in loop, quasi in assenza di una trama – ma niente paura: il tutto è girato con i colori fortissimi e esageratamente carichi dei film di paura degli anni Ottanta e in un’ambiente – arredi, oggetti, ma anche dialoghi e emozioni dei protagonisti – di innocenza quasi vintage, in realtà proveniente dal sofisticato patto tra regista e pubblico che fingono di prendere assolutamente sul serio un gioco. Nascosto dietro la cipria, David Howard Thornton si apparenta assai più con il fumettistico Freddy Kruger di Elm Street che con il cupo Mike Myers di Halloween, aiutato dagli effetti speciali di un maestro del genere come Tom Savini (Zombi di George Romero, Dal tramonto all’alba di Robert Rodriguez).

A proposito di gioco. Il folle clown, leggo sul comunicato stampa, ha valicato i confini cinematografici, spopolando sui social come TikTok e conquistando il mondo dei videogames, scelto per apparire nella Stagione 6 di Call of Duty: Modern Warfare III e Call of Duty: Warzone 2.0. Rivelandosi cioè per quello che è: un onestissimo per quanto sanguinante passatempo, lontano dall’horror high brow di Jordan Peele o esistenzialista di Ari Aster e dalla coolness a prezzi stracciati di casa Blumhouse. Ma è davvero così? Il consiglio è di cercare Art nel Terrifier senza numero, quando aveva ancora una maschera in bianco e nero, e di guardare bene la prima mezz’ora, trovate tutto su Amazon Prime.

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