Il ballo della Rosa degli Extraliscio, sigla della ventunesima edizione della Milanesiana, accoglie (virtualmente) al Circolo dei lettori di Torino i visitatori della mostra “A occhi aperti – Pacifico/Matticchio”, aperta e visitabile online fino all’11 marzo, realizzata tecnicamente da Way Experience e Badbyte.
Si sfiora un pulsante per passare da un’opera alla successiva ma si ha l’impressione di esserci e di percorrere la sala degli Artisti del Circolo, in questa mostra in realtà virtuale.
Ogni disegno di Franco Matticchio è accompagnato da una canzone di Gino De Crescenzo, in arte Pacifico, in video lyrics realizzati da Andrea Rabuffetti.
In ognuno dei passaggi, le immagini e i testi sembrano nati sotto lo stesso segno per le evidenti corrispondenze che svelano, anche se non è così come ci confessa Matticchio all’ingresso della mostra.
Nato a Varese, illustratore e fumettista, Franco Matticchio ha disegnato per il Corriere delle Sera, il New Yorker e diverse riviste, è l’autore delle copertine dell’opera omnia di Carlo Emilio Gadda (Garzanti) e di numerosi libri tra cui Jones, Il signor Ahi, Animali sbagliati.
In comune con lo stile di Pacifico, i suoi disegni raggiungono l’essenzialità. Matticchio crea figure ricche di connotati empatici su uno sfondo neutro o in ambienti spogli con i suoi caratteristici tratti. Le sue storie sembrano sospese in un tempo lontano da qualsiasi contesto storico e osservarle, mentre si è accompagnati dalle canzoni di Pacifico, regala allo spettatore un’esperienza sensibile ed estetica che solo una sinergia fra arti diverse riesce a creare.
In Occhi aperti e in Bastasse il cielo Pacifico canta i sentimenti con un linguaggio semplice e ricco di significato e con una grazia che forse a qualcuno può ricordare lo stile di Francesco De Gregori. Quel che so dell’amore è una confessione allo specchio, una ricerca nell’altro dell’immagine di noi stessi, del nostro riscatto, dei nostri dubbi e desideri.
La donna di spalle disegnata da Matticchio in Occhi aperti è, come spesso sono le sue figure femminili, elegante ed enigmatica. Il suo tratto è gentile, quasi timido nel suggerire un senso misterioso e capace di emozionare.
Con il suono del violoncello che accompagna la voce di Pacifico in Bastasse il cielo, gli spettatori volano su una città di notte dove Matticchio immagina acquazzoni e architetture minacciose. Ma alla fine appare un ombrello, appoggiato sulla coda di una nuvola, che può ancora proteggerci. Il ricordo corre a Magritte, per il motivo delle nuvole e dell’ombrello, per il tratto e per l’atmosfera che attraversa i disegni di Matticchio. Entrambi hanno un modo di vedere simile che esprimono con immagini oniriche e talvolta inquietanti, anche se il surrealismo di Matticchio appare più come un libero gioco della fantasia.
Insieme ai video lyrics, la mostra accoglie un diorama di Vanni Cuoghi e il videoclip di Giragirogiragi degli Extraliscio, colonna sonora del Giro d’Italia.
E con Il ballo della Rosa con la R maiuscola (Rosa è anche una ragazza) rinasce il desiderio di tornare a ballare e a vivere la cultura gli uni con gli altri perché, come dice Elisabetta Sgarbi, direttrice artistica della Milanesiana, l’istinto di stare insieme non morirà mai.
Una mostra da vedere per regalare un gesto di gentilezza a ciascuno di noi che in quest’ultimo anno ha combattuto e sta ancora combattendo una battaglia.
La mostra: A occhi aperti – Pacifico/Matticchio, allestita da La Milanesiana in collaborazione con il Circolo dei Lettori di Torino, aperta e visitabile online gratuitamente fino all’11 marzo cliccando qui.
L’ultimo esempio della collaborazione tra Pacifico e Matticchio è A casa, il clip uscito il primo dell’anno, che si può vedere qui.