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Allonsanfàn

Napoli-New York. Quando Salvatores bara a mazzetto

La prima classe costa mille lire, la seconda cento, la terza dolore e spavento. C’è anche un etto del Titanic di De Gregori in Napoli-New York di Gabriele Salvatores, insieme a decine di altri ingredienti che ti stordiscono al punto da non capire più se il piatto finale è un mappazzone indigeribile o una genialata. Il …

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Georges Simenon. La lunga notte di Malempin, che non voleva sapere

«Non ho mai cercato di sapere. Peggio! Bisogna che sia sincero fino in fondo: non ho voluto sapere». Per Malempin, il dottor Édouard Malempin, che in una calda giornata di giugno deve ritirare la macchina nuova e partire con la famigliola per il Midi, il redde rationem che tocca inevitabilmente a tutti i personaggi di …

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Ma Vermiglio è un vero gioiellino da Oscar?

Questa è la critica di un film, ma ne approfitterò per lanciare una personale crociata contro l’utilizzo delle parole “necessario” e “gioiellino”. Faccio ammenda: con buone probabilità, in passato avrò abusato anch’io di una delle due, magari di entrambe. Siccome però perseverare è diabolico, non solo non lo farò più, ma incomincio a pensare che …

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Sorrentino racconta Parthenope in una Napoli bellissima e condannata

Anna bello sguardo, sguardo che ogni giorno perde qualcosa, cantava Lucio Dalla. Anche a Parthenope (Celeste Dalla Porta), la bellissima protagonista dell’ultimo film di Paolo Sorrentino, tocca in sorte come a tutti la scure del tempo, che impietosa ti ruba la luccicanza e in cambio ti dà solo la visione di quel che da giovani …

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Vivement dimanche. La magia di Truffaut più forte del furore woke

Vivement dimanche (Finalmente domenica, 1983) è l’ultimo film di François Truffaut. Un destino bastardo, sotto forma di tumore al cervello, lo uccide l’anno dopo, in ottobre, proprio mentre amava tantissimo Fanny Ardant, e da lei aveva appena avuto una bimba, Joséphine. Con un noir allegro, una scena finale lieve come una bolla di sapone, inno al …

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Il sorpasso siamo ancora noi, le due facce dell’Italia

Il sorpasso di Dino Risi è l’Italia, anche a rivederlo per la …esima volta. Anche oggi, anno 2024, dopo 62 anni, ci si chiede come sia stato possibile azzeccare perfezione, rotondità, efficacia immutata nel tempo. Del resto, il regista-medico milanese, aspirante psichiatra, era un genio nel fotografare i tipi contemporanei, e la sceneggiatura l’hanno scritta …

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John Huston, una vita da film. In Un libro aperto, la sua storia del cinema

Tendo a invidiare l’uomo che porta avanti una vita sola, con un solo lavoro e una sola moglie, in un solo paese, sotto un solo Dio. Può non essere un’esistenza molto eccitante, ma almeno quell’uomo, il giorno che ha settantatré anni, si rende conto della sua età. Credere o non credere alle parole degli artisti …

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