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Allonsanfàn

Jeff Buckley e Tim Buckley: una storia per i santi e per i rovinati

Ricorrenze. L’album Grace di Jeff Buckley fu pubblicato il 23 agosto 1994, trent’anni fa Ma partiamo dalla fine… Nel Fiume del Lupo, il Wolf River, a Memphis, Jeff Buckley, già noto come Scott Moorhead, si è immerso vestito, il 29 maggio 1997, senza nemmeno togliere gli stivali: è arrivato fino ai piloni del ponte dell’autostrada …

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Boileau-Narcejac. Le lupe e un uomo che non sa più chi è

“Se fossi stato capace di parlare di me alle donne che mi hanno amato, forse avrei pensato meno a me stesso. Forse il mio cuore ora non sarebbe una grossa varice piena di sangue nero e velenoso. Parlare! Sì, ma quando?” (pag. 158). Tempo di guerra. Il debole e colto pianista Gervais, protetto e quasi …

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William S. Burroughs. La calcolatrice meccanica, senza limiti, contro il potere

Nella triade del Beat, accanto a Jack Kerouac e Allen Ginsberg, stazionava un tossicodipendente dall’aria adulta e severa, tal William S. Burroughs, abbigliato come un gangster o un grigio impiegato di chissà quale banca dell’Interzona, un tipo lugubre che tra l’altro aveva, seppure per sbaglio, sparato alla moglie. Così mi appariva da ragazzino William S. …

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Sándor Márai. Bébi, il primo amore, sull’orlo del delirio

La forma del diario fornisce l’appeal dell’indiscrezione per chi legge e, nel caso sia proposta in letteratura, offre una promessa, naturalmente inattendibile, di sincerità. Questo anche se lo scrivente, come qui, alla prima riga mostra di non sapere quasi niente di se stesso, del suo vero sé, e poiché nel Novecento si patisce molto la …

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Io? Ritorna dalla guerra e da Weimar l’enigma di Peter Flamm

Capita di rado di leggere romanzi così immeritatamente sconosciuti come Io? (Ich?) di Peter Flamm, scritto appresso a una tragedia, se non giunto direttamente dall’inferno, dai campi del macello della Prima guerra mondiale, e proseguito tra la folla di Berlino nello stupefatto incubo della Repubblica di Weimar. Lo ha sottratto all’oblio Adelphi che nella traduzione …

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Ortese. Ama ciò che ti tortura. L’amore e la scrittura nelle lettere a Helle

Siamo nel 1974, Anna Maria Ortese abita murata con la sorella in un buco di due stanze, un pianoterra a Montemario. Campa con una pensione di 72.000 lire, è malata infelice sfiduciata riguardo la sua carriera di scrittrice, non legge, esce poco, per angoscia dorme vestita, si ritira in uno strampalato “rifugio afonico” che si …

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