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Allonsanfàn

Serie. Constellation e il gatto di Schrödinger

Per rispondere alla fraintesa obiezione di Schrödinger sul famoso gatto, che nella vulgata – come in certi erronei darwinismi passati nella cultura generale come verità (ma se l’uomo non è “evoluzione da” ma scimmia a tutti gli effetti nelle calcistiche dispute imitarne il verso è razzismo o insulto soprattutto se come di recente a Udine …

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La spaventosa Civil War del cinico Alex Garland

È tempo di guerra ovunque, anche al cinema. Gli Stati Uniti si spaccano in due o in tre in Civil War, il formidabile blockbuster intellettuale di Mr. Alex Garland – scusate l’enfasi e l’ossimoro, ma va notato che il termine blockbuster nacque dal gergo guerresco per indicare negli anni Quaranta ingenti bombardamenti. Comunque. Il regista scrittore …

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E la festa continua! Robert Guédiguian, la rivoluzione, l’amour

Ci vorrebbero due vite: una per aiutare se stessi, la seconda gli altri. Così pensa Rosa (Ariane Ascaride), mentre nuota in piscina, unico lusso solitario che si concede, amorosamente spolpata viva dai due figli, le nipotine, la politica attiva e il lavoro faticoso da infermiera in ospedale. A dire il vero, la notte si concede …

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Alessandra Pescetta. La musica e la vita in 100 Preludi

Il rapporto tra un’allieva e il suo mentore, il confronto scontro tra Mara, violoncellista albanese agli esordi, e il maestro Gabrielli, scorbutico docente: ecco il centro di 100 Preludi, il lungometraggio di Alessandra Pescetta presentato in prima visione alla rassegna milanese Sguardi Altrove in cui ha vinto la sezione Frame Italia, il premio del pubblico. …

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Monkey Man di Dev Patel. La vendetta dell’uomo scimmia

Monkey Man ricalca la leggenda di Hanuman, figura saggia e coraggiosa del poema epico indiano Ramayana, il quale appartiene alla genia degli uomini scimmia; e a suo modo è un onorevole per quanto sfigato uomo scimmia Dev Patel (attore e regista del film) che si presenta con una maschera da gorilla sul ring di un fight club clandestino, …

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Cercando a Essaouira l’Otello di Orson Welles

«Quando Welles girò La rosa nera nel 1951, pretese che il cappotto del suo personaggio fosse foderato di visone, sebbene poi nel film questo dettaglio non si sarebbe mai visto», ha raccontato il direttore della fotografia Jack Cardiff in Magic Hour, la sua autobiografia. «Nonostante i costi, i produttori assecondarono la richiesta. Alla fine delle riprese, …

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