UN BLOG
IN FORMA DI MAGAZINE
E VICEVERSA

Allonsanfàn
Squid game Carbonato

The Squid Game. Il gioco del calamaro è il nostro gioco

Il fatto che se ne chieda la censura per la violenza del “gioco del calamaro” attiene al campo del ridicolo: basta proteggere i piccoli spettatori (ma davvero poi?). Conviene invece consumare The Squid Game di Hwang Dong-hyuk in versione originale, non per snobismo, ma perché il parlato contribuisce a dare il giusto ritmo al death …

Leggi tutto

L’uomo delle castagne. Il nordic noir di Sveistrup resuscita i serial killer

Sinossi Prologo di sangue nel passato con famiglia sterminata (questo prima della sigla). Sigla aerea, a volo d’angelo su un paesaggio danese incendiato dai castagni d’autunno. Via! Giorni nostri: Naia Thulin vuole abbandonare la Omicidi per passare ai crimini informatici. Meno sbattimento per una madre. Mark Hess invece è un poliziotto ribelle, spedito a Copenaghen …

Leggi tutto

Ariaferma, Servillo e Orlando mattatori a duello

C’è un forte motivo per vedere Ariaferma di Leonardo Di Costanzo, film carcerario di solida costruzione, ed è il fatto che vede svolgersi – tra i ruderi spaventosi e quasi medioevali di una prigione dismessa – prima prudentemente e poi a cuore (quasi) aperto il duetto cinematografico dell’anno. Duetto italiano. Toni Servillo versus Silvio Orlando …

Leggi tutto

Tre piani. Nanni Moretti e l’architettura dell’infelicità

Tre piani. Non così tanti scalini dividono il piano terra dal terzo piano. Eppure c’è chi sceglie di prendere sempre e comunque l’ascensore, certo si fa prima, e chi invece continua a salire, scalino per scalino, forse perché ci si annoia meno. Chissà poi se è vero che in ascensore si fa prima. L’ultimo film …

Leggi tutto

La scuola cattolica di Stefano Mordini o dell’immutabile cinema italiano

C’è il cinema italiano in quel baule della 127, col suo modo di scrivere, girare, sceneggiare, distribuire le parti, montare, interpretare, suggerire, accalappiare, provocare, accontentare, rimasticare, cantare, atteggiarsi. Il resto è pretesto, la forma è già decisa, immutabile da quarant’anni, senza nemmeno essere di successo, un colpo alla critica un colpo al pubblico, nessuna ambizione, …

Leggi tutto

Gold Digger. Julia Ormond e un incasinato amore tardivo

Se bisogna gestire la stagione di una miniserie di 6 puntate da più di 50 minuti l’una, sorge una necessità – a meno di non essere un cineasta avantgarde dei tempi d’oro, tipo Andy Warhol, e risolvere tutto con micidiali quadri fissi dove non accade quasi nulla. La necessità di confrontarsi con un tempo lungo, …

Leggi tutto