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Allonsanfàn

Edoardo Sanguineti nei primi 70 e oggi sui social

Come identificarsi in Montale, il poeta nazionale che somigliava a un gufo dall’espressione malevola? Ma neppure era agevole in quei primi anni Settanta – per chi da adolescente cercava nei poeti un minimo di romantico fisico di ruolo – rispecchiarsi in un altro genovese, Edoardo Sanguineti, magro come uno scheletro, sdentato e angoloso in viso, …

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Hermann Broch. Noi, i sonnambuli

Scrive Elias Canetti di Hermann Broch (1986-1951): “Non di rado, nelle sue frettolose camminate, Broch veniva a trovarci nella Ferdinandstraße. Mi pareva di vedere in lui un uccello, grande e bellissimo ma con le ali mozze. Sembrava che si ricordasse di un tempo in cui poteva ancora volare…”. Di certo, neanche in disgrazia il passo …

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Andrea Pennacchi Pojana e i suoi fratelli

Il made in Veneto del Pojana e i suoi fratelli

Racconta le storie del Nordest ma prende un po’ in giro anche i milanesi. Nello spettacolo teatrale Pojana e i suoi fratelli, tratto dal libro omonimo edito da People, Andrea Pennacchi canta, salta, ride (anche amaro) accompagnato dai musicisti Giorgio Gobbo e Gianluca Segato. Mentre, con l’inconfondibile accento veneto, narra vicende un po’ “nere” di …

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T.S. Eliot, The Waste Land e l’orologio rotto della poesia

Tra l’ottobre e il novembre del 1922, prima sulla rivista inglese The Criterion (600 copie) poi sull’americana The Dial, e quindi in libro a dicembre, appare The Waste Land di T.S. Eliot: il poema ha dunque cent’anni (da poco), e questo di per sé non dovrebbe significare niente. In un vecchio disco di vinile, o …

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Viaggi. Giordania, the desert in a bottle

“In Giordania noi amiamo moltissimo i dossi” lo dice, Ibrahim, in pizzo al braccio del pullman scassato, tra vapori di nafta che provocano rigurgiti dimenticati e tendine di crine celeste che oppongono una fragile resistenza alle vampate di un sole che si dipingerebbe feroce se non fosse per quel vento, spesso e arido, che scuote …

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William S. Burroughs junky forever

“When you stop growing start dying. An addicted never stop growing”. Così dice Faccia di pietra William S. Burroughs (1914-1997) nel Prologo di Junky, dove con l’atonia di uno che se ne fotte di tutto si libera subito delle scemenze alla David Copperfield (direbbe Holden C.). E al termine del Prologo al libretto – che …

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