Pier Paolo Pasolini e la lettera luterana di un uomo disperatamente solo
Nell’agosto del 1975, in uno stabilimento balneare di Ostia, Pier Paolo Pasolini legge da capo a fondo L’Espresso e, disturbato dal silenzio-frastuono della folla vacanziera che ha intorno, trae pessime conclusioni. Si domanda: “Dov’è questa rivoluzione antropologica di cui tanto scrivo per gente tanto consumata nell’arte di ignorare?”. Ce l’ha intorno – è in mezzo …