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Allonsanfàn

#femminicidi a Sanremo. La dura vita di Junior Cally

Ebbene, nella roots music degli Stati Uniti esistono pure le murder ballads, note per versioni d’autore come quelle di Nick Cave. Ma se vogliamo trovare brutti esempi ci soccorre la storia della musica popolare di ogni tempo e latitudine, dai Carmina Burana ai Black Sabbath, da Mario Merola ai Public Enemy… cioè: Junior Cally, pronto …

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Capacità vitale di Francesca Scotti e il senso di un limite

La vita biologica prima di quella sociale ha un limite di tempo, e di quantità, che la vita sociale poi scimmiotta. Mentre cresciamo, ed entriamo nel campi del lavoro e dei sentimenti adulti, con più o meno training di corpo cuore cervello, possiamo trovarci strozzati – incapaci di respirare – anche se ci sembra di …

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Polanski, Dreyfus e il César della discordia a J’accuse

È cambiato sul serio il clima sulla crosta terrestre negli ultimi vent’anni, se è vero che – fermo restando il medesimo crimine – l’ottantenne Roman Polanski dall’Oscar della pace del 2002 per Il pianista è passato a esser boicottato nei cinema francesi dove si proietta L’ufficiale e la spia ed essere contestato duramente la notte in …

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Peter Handke. Il ragazzo austriaco che divenne un guru

Ho un numero spropositato di libri di Peter Handke (Griffen, 1942), come tutti quelli che sono stati ragazzi negli anni Settanta. Più di quanti ne abbia letti, va bene, ma ne ho almeno venti. Romanzi, testi teatrali (ah, gli insulti al pubblico degli esordi!), poesie (poche), saggi narrativi sul juke-box e sui funghi, sul luogo …

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La guerra senza fine di 1917 nell’occhio magico di Sam Mendes

1917 ci porta in Francia sui campi della prima guerra mondiale per due ore, che ne sintetizzano una dozzina, lasciando allo spettatore l’impressione di vivere la missione quasi impossibile di due soldati inglesi in tempo reale: questo grazie a un ininterrotto (falso) piano sequenza, che racconta la vicenda senza stacchi avvertibili della cinepresa – la …

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Liliana Segre: «L’indifferenza alimenta la violenza»

«Lei non sa di cosa parla». Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, senatrice a vita, ha risposto così, con una nota dolce e severa insieme, alla domanda su cosa pensasse ogni mattina al risveglio nel campo di concentramento, sapendo di dover affrontare un’altra terribile giornata. «Lei non sa di cosa parla» ha detto a chi la …

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