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Allonsanfàn

Giorgio Manganelli. Emigrazioni oniriche e altri spaventi

Al contrario dei quadri, i disegni non presuppongono la fede, la capacità di accettare l’esistenza di un altro mondo concluso in un’opera – “l’illusione di esistere” è dunque doppia, la nostra e quella attribuita a dei colori sparsi su una tela o su di un muro. Invece, i disegni ci colgono disarmati senza aver bisogno …

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Donne che parlano. La buona idea di rileggere Miriam Toews

Non me la ricordavo Miriam Toews (si pronuncia Teivs, Wiki dixit), scrittrice canadese oggi sessantenne insignita di numerosi premi, finché non ho visto il film Women Talking – Il diritto di scegliere, uscito nel 2023 e ora in rete, della regista Sarah Polley: è tratto dall’omonimo romanzo della Toews Donne che parlano (Marcos y Marcos 2018). Dove, …

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Simenon. La prigione dove siamo chiusi tutti

Come si cambia. Credo che mi piaccia leggere Georges Simenon perché mi risveglia il ricordo di un mondo passato, dai contorni netti, quello cui appartenevano i lettori frettolosi (come me), che compravano un Maigret all’edicola della stazione, un volumetto poliziesco ideale per una media percorrenza su un treno sferragliante. Ricordo, da ragazzino – quindi quasi …

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Thomas Bernhard al Gelo

Osservare un pittore per conto del fratello chirurgo, suo mentore negli studi di medicina, e farne un rendiconto: è il compito segreto del giovane narratore, un praticante (anche della vita), che si reca con un treno fantasma, lordo di sangue d’uccello, in un isolato paese di idioti, cioè di gente comune – un paese sorvegliato …

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Ortese, Il Monaciello di Napoli e i primi fantasmi

Avevamo lasciato Anna Maria Ortese (1914-1998) in una sorta di esilio nel borgo di Sant’Agata dei due Golfi. La vocazione letteraria, diventata realtà, trovava sbocco nei libri e sulle riviste e si nutriva di viaggi veri o progettati. C’era Ortese febbricitante di gioventù nel volumetto Vera gioia è vestita di dolore. Lettere a Mattia (Piccola …

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Leggendo L’assistente. Walser, Sebald e il Paese del Lapis

Per molti anni, ho creduto che Robert Walser avesse scritto soltanto La passeggiata (1917, Adelphi 1976), a cui avevo accostato in uno scaffale l’intonso Passeggiate con Robert Walser (Adelphi 1981) di Carl Seelig, l’amico mecenate che curò l’opera di Walser e ne evitò l’oblio – dal 1936 al 1956, per vent’anni lo scrittore è ricoverato nell’istituto psichiatrico …

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