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Allonsanfàn

Memorie di un non lettore di Gianni Celati

Mi sono accorto che conosco un po’ Gianni Celati, ossia l’opera del grande scrittore morto a Brighton all’inizio di questo già affaticato ’22, anche se non sono mai riuscito a leggerlo davvero, avendo mancato, vuoi per caso vuoi per età – ero troppo giovane per essergli sodale e vecchio per eleggerlo a maestro – il …

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C’era una volta in America. Leone al cinema e nel libro di Negri Scaglioni

Einaudi riedita Che hai fatto in tutti questi anni (Saggi ET) con un bonus, un nuovo capitolo che ricostruisce la lavorazione di C’era una volta in America dal punto di vista dello sceneggiatore Enrico Medioli *** Prendo un po’ alla lontana la lettura dell’avvincente libro-inchiesta di Piero Negri Scaglione Che hai fatto in tutti questi anni, dedicato a …

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Modiano, il passato è scritto con l’inchiostro simpatico

Esistono scrittori che dipendono quasi integralmente dal passato e ne cercano scrivendo con ogni espediente (retorico) il recupero, quasi il reload, come se il passato fosse l’unico specchio (ma è in frantumi!) per riflettere il presente o addirittura per poterlo vivere. “Vivre, c’est obstiner à achever un souvenir”: con un verso di René Char in …

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Dylan Thomas. Milk Wood e la notte Bible black che ispirò Crimson e BOCC

Ventiquattr’ore della vita di un immaginario paesino gallese, Llareggub – che letto al contrario si può tradurre con “un cazzo!” – dove tutto o quasi è affidato alla voce interiore dei suoi abitanti, a partire da un Virgilio immoto, il cieco Capitan Gatto, che dialoga con i suoi uomini morti in mare; e proseguendo incontreremo …

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Jonathan Franzen. Crossroads e la religione del romanzo famigliare

E poi cala sul tavolo come un due di coppe con briscola a bastoni il sesto romanzo di Jonathan Franzen. Nell’age del memoir, dell’autofiction confessionale ma non troppo, del saggio narrativo breve come un ammicco, l’americano ribadisce la muscolosa e mentale vitalità della storiona di famiglia, raccontata in terza persona con onnisciente ultravista o almeno con …

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Leggere o rileggere, questo è il problema

La letteratura è una malattia. Al punto che taluni provano invidia per chi non ha ancora letto quelli che ritengono essere capolavori irrinunciabili, “livres de chevet” da avere sempre sottomano. Condizione ritenuta fortunatissima opportunità  per godere del piacere della “prima volta”. (“Pensa che fortuna! Non ha ancora letto Guerra e pace!” ecc. ecc). Premesso che …

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