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Allonsanfàn

Georges Simenon. La lunga notte di Malempin, che non voleva sapere

«Non ho mai cercato di sapere. Peggio! Bisogna che sia sincero fino in fondo: non ho voluto sapere». Per Malempin, il dottor Édouard Malempin, che in una calda giornata di giugno deve ritirare la macchina nuova e partire con la famigliola per il Midi, il redde rationem che tocca inevitabilmente a tutti i personaggi di …

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Boileau-Narcejac. Le lupe e un uomo che non sa più chi è

“Se fossi stato capace di parlare di me alle donne che mi hanno amato, forse avrei pensato meno a me stesso. Forse il mio cuore ora non sarebbe una grossa varice piena di sangue nero e velenoso. Parlare! Sì, ma quando?” (pag. 158). Tempo di guerra. Il debole e colto pianista Gervais, protetto e quasi …

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La porta di Georges Simenon si apre sull’inferno

È strepitosa in Georges Simenon la precisione rituale cui si affidava per redigere un testo via l’altro. Lo ha raccontato lui stesso e, non bastasse, ha fornito pure pagine autobiografiche per spiegarci chi era, narrando il suo umano pedigree – e tanto più è stato sincero quanto più si è autoromanzato. Ma l’ombra su di lui rimane …

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Il Belgio esiste: viaggio nel cuore d’Europa tra surrealismo, Simenon, cioccolato e jazz

Alle otto del mattino di una domenica d’aprile, a Bruxelles c’è il sole, ma la città non si è ancora svegliata. I café sono quasi tutti chiusi, le sedie ripiegate, i tavolini vuoti. Qualcuno però lo trovi sempre, che a cinque minuti dalla Grand Place va a caccia del pain au chocolat più buono della …

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Simenon. La prigione dove siamo chiusi tutti

Come si cambia. Credo che mi piaccia leggere Georges Simenon perché mi risveglia il ricordo di un mondo passato, dai contorni netti, quello cui appartenevano i lettori frettolosi (come me), che compravano un Maigret all’edicola della stazione, un volumetto poliziesco ideale per una media percorrenza su un treno sferragliante. Ricordo, da ragazzino – quindi quasi …

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Simenon. Il destino di un Delitto impunito

A Liegi, nel 1924, qualche anno dopo la prima guerra mondiale, a pensione dalla signora Lange si trovano ospiti di diverse radici e dalle differenti possibilità finanziarie: lo studente lituano-polacco Élie sta immalinconito al freddo della sua miseria nella camera verde, mentre il romeno Michel (o Mikhail), giovane misterioso, cerca la sua via da vincente …

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