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Allonsanfàn

Mohammad Rasoulof. Il seme del fico sacro per un Iran libero

Così si vive a Teheran: Il seme del fico sacro di Mohammad Rasoulof è un sunto in 167 minuti di una vicenda realistica, cioè possibilmente reale, e proprio per questo, capace di diventare un paradigma per la comprensione di un Paese lontano, diverso, di cui spesso parliamo senza niente sapere. Il seme del fico sacro …

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Love Harder Stefanelli Iran

Barbara Stefanelli e Love Harder. Accendiamo la luce nel buio dell’Iran

When it burns brighter a lover like me learns to be a fighter. When it gets darker a fighter like me learns to love harder. Quando tutto si infiamma, noi innamorati impariamo a essere guerrieri. Quando il buio diventa nero, noi guerrieri impariamo ad amare più forte. È un passaggio di Love Harder, canzone della …

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Noi occidentali, che credevamo di vivere in pace

Ricordo molto bene il ritorno di Khomeini in Iran. Era il febbraio del ’79 all’aeroporto di Teheran lo attendeva una folla strabocchevole. Quello che pareva impossibile invece successe: un gruppo di preti dotati di disumano fanatismo quanto di straordinaria tenacia, riuscì nel giro di poche settimane a riportare l’orologio della Persia, una delle civiltà più antiche, …

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Asghar Farhadi. Un eroe in bilico tra verità e menzogna

Tra la porta del carcere che si apre e la porta del carcere che si chiude, vive la vicenda di Un eroe, dove, nell’affannosa ricerca di equilibrio dei suoi protagonisti, in bilico tra verità e menzogna, si esalta la capacità drammaturgica di Asghar Farhadi, regista capace di essere realista nel raccontare un apologo e abilmente teatrale …

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#TFF38. Al Torino Film Festival, vince Botox di Kaveh Mazaheri. Tutti i premiati

Il premio per il miglior film e la miglior sceneggiatura, al Torino Film Festival numero 38 sono andati a Kaveh Mazaheri (Teheran, Iran, 1981) al suo primo lungometraggio di finzione con Botox. È la storia di due sorelle, Akram e Azar, che nascondono a tutti la morte del fratello, in cui è stata coinvolta Akram, affetta …

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Venezia77. The Wasteland di Ahmad Bahrami vince nella sezione Orizzonti

Lenti piani sequenza si chiudono su traffici e rivalità della piccola umanità che vive attorno a una fabbrica di mattoni sul punto di chiudere: il bianco e nero autoriale di Dashte Khamoush – The Wasteland di Ahmad Bahrami (1972) nasconde a lungo, prima di aprirsi in modo spettacolare, il paesaggio abbacinante che sta attorno, il deserto …

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