Leggere. Helgoland di Carlo Rovelli e l’infinito gioco di specchi
Ogni volta che leggo un lavoro di Carlo Rovelli so che sarà necessaria una seconda lettura. E poi una terza e una quarta. Sono consapevole che ciò che credevo di aver compreso sparirà miseramente dalla mia mente con la stessa velocità con cui l’acqua, levato il tappo, scorre nel lavandino. Gli amici fisici che frequentavo nei …