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Allonsanfàn
Auschwitz giorno memoria

Quel giorno, ad Auschwitz

Sono passati 80 anni dal 27 gennaio 1945, quando i soldati sovietici dell’Armata Rossa entrarono nel campo di sterminio di Auschwitz, in Polonia, liberando i superstiti e portando alla luce gli orrori del genocidio nazista. A ricordo delle vittime dell’Olocausto, il 27 gennaio è stato dichiarato (nel 2000 in Italia, nel 2005 dalle Nazioni Unite) …

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Vasilij Grossman reporter a Treblinka

Sto leggendo Stalingrado di Vasilij Semënovič Grossman. Pubblicato pochi mesi fa da Adelphi, è stato scritto prima di Vita e destino uscito in Italia nel 1984. Insieme a Tutto scorre… fa parte di una trilogia che a me come a molti piace chiamare la Guerra e pace del Novecento. La seconda e terza parte della trilogia lette …

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Ricordando Maurensig. Viaggio intorno alla Variante di Lüneburg

La variante di Lüneburg è il primo libro di Paolo Maurensig, lo scrittore goriziano recentemente scomparso. L’opera è stata pubblicata da Adelphi nel 1993. Si tratta di un romanzo breve, un giallo atipico, con gli scacchi al centro della narrazione. La storia ci racconta di una vendetta, a lungo studiata, come la mossa di un maestro sulla scacchiera. …

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Motivazione Ravera Schindler's List

La motivazione, l’indifferenza, la memoria

Le cronache raccontano che i rossoneri sono scesi in campo schiumando. Anche se bastava solo un pareggio, pare si siano dati una calmata solo sul tre a zero. Questione di motivazione, dice chi si intende di sport. Anche l’inattesa resistenza dell’esercito ucraino pare dipenda dalla motivazione, così decretano all’unisono i commentatori sul campo, una volta tanto …

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Auschwitz non finisce mai Gabriele Nissim

Auschwitz non finisce mai

Auschwitz non finisce mai. Auschwitz è sempre imminente. Perché il male esiste nella storia e tende a ripresentarsi. Perché non esiste un male soprannaturale: l’orrore nasce da una precisa volontà e da decisioni concrete, che conducono gli uomini a sterminare altri uomini per interesse, pregiudizio o accecamento ideologico. Gabriele Nissim, fondatore e presidente della fondazione …

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La parola Guerra e l’illusione che non ce ne fossero più

Guerra è una parola che arriva alla nostra lingua dall’antico germanico. Infatti quei popoli barbari chiamavano wërra quello che i Romani definivano bellum e i Greci antichi polemos, e – visto che la lingua, come la storia, è fatta da chi vince – noi adesso usiamo la parola guerra, come gli inglesi usano war, mentre …

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